rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Tangenti per lavori metano, inchiesta su municipalizzata salernitana: 3 arresti

Il bando di gara irregolare era stato indetto per permettere alla municipalizzata di individuare un partner industriale al fine di irrobustire la compagine societaria e poter successivamente allargare il proprio mercato

Sono finite nei guai 3 persone, per reati contro la Pubblica Amministrazione e il patrimonio. Il 13 novembre, infatti, a conclusione di una complessa e articolata attività di indagine, coordinata e diretta dai Sostituti Procuratori di Forlì Francesca Rago e Lucia Spirito, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Forlì-Cesena hanno eseguito un’ordinanza di  custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunal, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 indagati. Preziosi, gli accertamenti svolti direttamente dai Pubblici Ministeri assieme ai Carabinieri del R.O.N.I. del Comando Provinciale di Forlì-Cesena ed al Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della  Guardia di Finanza di Milano: in particolare, sono state svolte  attività di intercettazione telefonica ed ambientale, di escussione di numerose persone informate sui  fatti, perquisizioni e accertamenti bancari.

I provvedimenti

Uno degli arrestati è destinatario della misura della custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due sono stati sottoposti alla misura cautelare dei domiciliari. Sono stati inoltre notificati 5 avvisi di garanzia: i coinvolti sono ritenuti responsabili, a vario titolo di concorso in “estorsione” continuata e aggravata, “corruzione per l’esercizio della funzione”, “turbata  libertà degli incanti”, “favoreggiamento personale” e “false informazioni al pubblico ministero”. Le persone raggiunte dalla misura cautelare sono: il Presidente e un ex dirigente del consorzio di cooperative “CONSCOOP” con sede in Forlì, e un ingegnere,  funzionario tecnico del Ministero dello Sviluppo Economico, membro dell’ufficio ministeriale responsabile della metanizzazione del Mezzogiorno. Risulta coinvolta anche l’attuale dirigente amministrativa del Consorzio CONSCOOP, destinataria di un avviso di garanzia. L’indagine  è stata condotta da gennaio 2017 a luglio 2018 e ha riguardato, in particolare, un appalto vinto da una società consorziata alla CONSCOOP che, ìnel 2009, si era aggiudicata la gara per la costruzione e gestione del sistema di metanizzazione nel Comune di Terzigno (NA), finanziato con fondi statali, per un  importo originario di circa 4 milioni di euro. 

Le pressioni

Nel corso dell’attività investigativa è emerso come i vertici di CONSCOOP avessero avviato un sistema di pressione su alcuni dei professionisti che collaboravano con  società controllate dal consorzio stesso per la progettazione e realizzazione dei propri progetti, secondo il quale i tecnici, per poter ottenere successivi incarichi  dalla società o per vedere sbloccati i pagamenti di prestazioni già fornite, erano ripetutamente costretti a consegnare ai capi del consorzio forlivese somme di  denaro, pari ad alcune migliaia di euro ogni volta. Le verifiche svolte hanno permesso di accertare che un ingegnere progettista abbia dovuto consegnare nell’arco di 5 anni, una somma complessiva di circa 200mila euro.   Non solo, l’indagine ha permesso di stabilire come una parte di tali somme venisse utilizzata dai vertici di CONSCOOP per pagare tangenti al citato funzionario  ministeriale, responsabile dell’attuazione del Programma di metanizzazione del Mezzogiorno, per ottenere la proroga del termine per il completamento dei lavori  relativi al metanodotto del Comune di Terzigno.  È da rilevare come la costruzione del sistema di metanizzazione del Comune di Terzigno, appaltata alla CONSCOOP era, nei mesi scorsi, ancora non terminata.

L'appalto

Gli altri 4 indagati, destinatari anch’essi di un avviso di garanzia, sono un professionista esterno, consulente CONSCOOP, un secondo professionista con  studio a Roma, nonché i vertici di una società municipalizzata del Comune di Salerno, che gestisce la distribuzione di gas metano. Questi ultimi, dunque, sono finiti nel mirino nell’ambito di un secondo filone di indagine, relativo a un appalto indetto a Salerno nel 2015, da parte di una società partecipata del Comune, che distribuisce il metano in quel capoluogo e in diversi altri comuni campani e lucani. Il bando di gara era stato indetto per permettere alla municipalizzata  di individuare un partner industriale al fine di irrobustire la compagine societaria e poter successivamente allargare il proprio mercato, conquistando territori dove  distribuire gas metano. Questa tranche dell’indagine ha permesso di stabilire come il bando del 2015 indetto dalla municipalizzata salernitana, poi aggiudicato da una società controllata da  CONSCOOP, sia stato attagliato a misura di quest’ultima società – con la consulenza del professionista romano – attraverso la formazione di un bando di gara ad hoc,  configurando il reato di turbativa d’asta.

La fase esecutiva

Nel corso della fase esecutiva dell’operazione, condotta tra le province di Forlì, Roma e Salerno, con l’impiego di circa cinquanta militari dell’Arma, del Comando  Provinciale di Forlì-Cesena, in collaborazione con i Reparti competenti per territorio, sono state perquisite le abitazioni dei soggetti interessati, la sede della  CONSCOOP e l’ufficio del funzionario ministeriale, acquisendo documentazione e materiale che dovrà essere vagliato dagli inquirenti.

Gli arresti

L’arrestato è stato condotto, quindi, presso la Casa Circondariale di Forlì, mentre gli altri due destinatari della misura cautelare sono stati portati presso i rispettivi  domicili, in attesa degli interrogatori di garanzia.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Tangenti per lavori metano, inchiesta su municipalizzata salernitana: 3 arresti

SalernoToday è in caricamento