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Cronaca Pagani

Concussione e voto di scambio a Pagani: Gambino in silenzio davanti al gip

Il consigliere regionale del Pdl, finito in cella venerdì mattina con l'accusa di associazione a delinquere per voto di scambio e concussione, si è avvalso della facoltà di non rispondere

Ha seguito il consiglio dei suoi legali, Giovanni Annunziata e Michele Tedesco, Alberico Gambino, consigliere regionale del Pdl ed ex sindaco di Pagani, arrestato venerdì, con l’accusa di associazione a delinquere per voto di scambio e concussione. Non ha proferito verbo, appellandosi al diritto di non rispondere, infatti, Gambino, ieri mattina, interrogato in carcere dal Gip Sgroia e dal Pm Montemurro. Ha lasciato che qualche lacrima gli rigasse il volto, tuttavia, l'ex-sindaco che ha optato per la scena muta negli interrogatori, seguito dal capogruppo consiliare del Pdl, Giuseppe Santilli, dall'imprenditore e titolare della Torretta cave, Franco Marrazzo e dai figli del boss Gioacchino, già detenuto, Antonio e Michele Petrosino D’Auria.

Hanno scelto di parlare, invece, il presidente della Paganese calcio Raffaele Trapani, e il funzionario comunale Giovanni Di Palma. Accusato di ricevere sponsorizzazioni non spontanee da imprenditori, il presidente Trapani ha precisato che "Panico era socio della Paganese calcio a tutti gli effetti, aveva il posto auto riservato e faceva pubblicità sui cartelloni come lui aveva voluto". Accusato di aver ricoperto il ruolo di emissario di Gambino per ritirare l'imposta al titolare del centro commerciale Pegaso, pari a 3 mila euro, invece, Di Palma, durante le tre ore di interrogatorio, ha parlato di un contributo spontaneoe non imposto, per la campagna elettorale di Gambino: "Sono un architetto e non ho nulla a che vedere con quanto sarebbe accaduto nel centro commerciale".

Proseguono incessanti, le perquisizioni e gli interrogatori dei carabinieri,  guidati dal tenente Marco Beraldo, per far luce sulla vicenda. Interrogati già una decina di imprenditori, ed eseguiti diversi controlli patrimoniali, ora, si preannunciano sequestri per beni mobili e immobili passati all'attenzione dell' anti-mafia. "Siamo dinanzia alla punta dell'iceberg", ha osservato, infine, il procuratore capo di Salerno, Franco Roberti.

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