rotate-mobile
Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

Scandalo Scarano, i soldi erano dei D'Amico

Gli armatori Paolo, Cesare e Maurizio D'Amico fanno parte di una delle famiglie storiche della marineria italiana e sono di origini salernitane

Il denaro utilizzato da monsignor Scarano, arrestato questa mattina per truffa, corruzione e calunnia apparteneva ad una delle famiglie storiche della marineria italiana, i D'Amico, di origini salernitane. In particolare, a Paolo, Cesare e Maurizio D'Amico fa capo la società D'Amico di navigazione che controlla la d'Amico International Shipping, quotata in Borsa a Milano.Con sedi a Roma e Dublino, il gruppo è presente nei cinque continenti.

Parliamo di navi idonee al trasporto di prodotti petroliferi raffinati, oli vegetali e chimici: il gruppo ha scritto accordi con numerosi armatori in tutto il mondo e ha chiuso il 2012 con ricavi per 325,25 milioni di dollari, in aumento rispetto ai 291,72 milioni realizzati nell'esercizio precedente. Il risultato operativo lordo si è ridotto da 31 milioni a 20,21 milioni di dollari: la perdita netta è cresciuta da 21,01 milioni a quasi 106 milioni di dollari, in seguito a svalutazioni per 85 milioni di dollari. 

A fine 2012, dunque, l'indebitamento netto del gruppo era sceso a 220,7 milioni di dollari, rispetto ai 239,6 milioni di inizio anno, grazie agli 83,8 milioni incassati dall'aumento di capitale. Questo, dunque, il profilo dei D'Amico.

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scandalo Scarano, i soldi erano dei D'Amico

SalernoToday è in caricamento