
Crac Ifil: indagini concluse per Piero De Luca, l'accusa è di bancarotta fraudolenta
Dopo l'avviso di conclusione delle indagini gli accusati hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per depositare memorie difensive. Decorsi questi giorni la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio
E' arrivato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari per Piero De Luca, figlio del governatore della Regione Campania. Per lui l'accusa è di bancarotta fraudolenta aggravata. per la vicenda del Crac Ifil. Insieme a lui sono accusate altre 7 persone ritenute, a vario titolo, responsabili del fallimento della società immobiliare di Mario Del Mese.
Viene esclusa, quindi, l'ipotesi del reato di appropriazione indebita che, in un primo momento, pareva essere l'accusa per il primogenito di Vincenzo De Luca. Dopo l'avviso di conclusione delle indagini gli accusati hanno 20 giorni di tempo per chiedere di essere interrogati o per depositare memorie difensive. Decorsi questi giorni la Procura potrà chiedere il rinvio a giudizio.