Incidente mortale a Baronissi, il ragazzo che guidava interrogato dal gip: "Non ricordo nulla"
E' stato interrogato ieri mattina il 35enne operaio, che venerdì notte guidava l'auto che si è scontrata con quella dove c'era a bordo Salvatore Giordano, 21enne di Baronissi deceduto a seguito dell'incidente
E' stato interrogato ieri mattina il 35enne operaio, che venerdì notte guidava l'auto che si è scontrata con quella dove c'era a bordo Salvatore Giordano, 21enne di Baronissi deceduto a seguito dell'incidente. Ieri mattina l'indagato, accusato di omicidio stradale, ha spiegato al gip nell'udienza di convalida di non ricordare i momenti successivi all'incidente. Un impatto immediato, con l'autista sotto choc, poco dopo lo scontro e in stato di alterazione alcolica. Al termine, il magistrato gli ha revocato gli arresti domiciliari, prescrivendogli l'obbligo di non uscire di casa, dalle ore 20 fino alle ore 7 del mattino.
L'autopsia
Mercoledì, invece, la procura di Nocera Inferiore conferirà incarico al medico legale per svolgere l'autopsia sul corpo del giovane 21enne. A seguire, la salma sarà liberata per permettere il rito funebre ai familiari. Lo scontro tra le due auto avvenne a Baronissi, sulla strada provinciale 27b. I carabinieri avevano arrestato, in regime di domiciliari, il 35enne che era alla guida dell'automobile che si era scontrata contro quella su cui viaggiava il ragazzo. L'incidente, uno scontro frontale tra due vetture, si era verificato nei pressi della rotatoria vicina al plesso universitario di Lancusi. Giordano, originario di Caprecano di Baronissi, era sul sedile posteriore di una Fiat 500, in macchina c'erano altri tre ragazzi del posto. Erano in via Salvador Allende, quando, mentre percorrevano una rotatoria, erano stati colpiti da una Lancia Musa che viaggiava in direzione Fisciano. L'impatto fu violento. Il 21enne fu trasportato d'urgenza al vicino ospedale di Mercato San Severino, ma al Pronto Soccorso giunse già morto. Gli altri quattro feriti, soccorsi dalle ambulanze riportarono lesioni guaribili tra i cinque e i dieci giorni. Entrambi i conducenti delle auto sono indagati, chi per guida in stato d'ebrezza e chi, invece, per omicidio stradale. Quest'ultimo, dinanzi al giudice, ha spiegato di non ricordare cosa accadde dopo l'impatto. Solo che stava tornando a casa. I due uomini che guidavano l'auto erano in stato d'alterazione alcolica, oltre i limiti consentiti.