rotate-mobile
Cronaca Battipaglia

"Scope contraffatte", prescritte le accuse per commercianti di Battipaglia

Gli imputati sono stati assolti per intervenuta prescrizione dei reati, mentre dovranno rispondere in sede civile, per una sola delle ipotesi di contraffazione, quella riferita a due aspirapolvere

E' stato assolto il titolare di una rivendita di pezzi di ricambi per aspirapolvere, che aveva in passato anche chiuso l’attività a Battipaglia, dalle accuse di contraffazione di prodotti industriali e vendita di prodotti con segni mendaci. La Cassazione si è pronunciata sul ricorso di due rivenditori, respingendolo nel merito. Gli imputati, due cavesi con interessi commerciali anche su Napoli, sono stati assolti per intervenuta prescrizione dei reati, agli effetti penali, mentre dovranno rispondere, in sede civile, per una sola delle ipotesi di contraffazione, quella riferita a due aspirapolvere che, fatta eccezione per alcune limitate modifiche, erano uguali a quelle commercializzate da una nota multinazionale specializzata in prodotti per la casa. 

I ricorsi

La difesa aveva fatto leva sulla fattura del “disegno-modello” dei prodotti contestati che, per essere tutelabile, secondo la normativa dell’Unione Europea, dovevano essere “visibili”. La Cassazione ritiene che la Corte di Appello, avrebbe sbagliato nel confermare la sentenza di primo grado perché la clausola di riparazione, prevista dal Codice della proprietà industriale, non si doveva sì applicare ai prodotti “non visibili”, ma quelli descritti in sentenza erano generici, non meglio descritti e dunque non era possibile definire la visibilità o meno del prodotto. Entrambe le pronunce di primo e second grado, per buona parte dei beni ritenuti contraffatti, si riferivano a componenti del prodotto, quali profumi interni, filtri e sacchetti, e quindi «senza visibilità esterna». Pertanto, i giudici di merito avevano negato la visibilità del prodotto e non riconosciuto il risarcimento preteso dalla multinazionale che si era vista così respingere le richieste di ristoro per il presunto danno patito. Per la Cassazione, circa la mancata visibilità del prodotto, «aveva creato un cortocircuito, argomentativo fondato su un’errata interpretazione della disciplina». 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Scope contraffatte", prescritte le accuse per commercianti di Battipaglia

SalernoToday è in caricamento