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Cronaca Agropoli

Agropoli, strutture confiscate alla Camorra e mai sottratte: condannato il sindaco

E' emerso un danno per le casse dell’amministrazione comunale di circa 40mila euro. La Corte dei Conti ha, quindi, condannato il sindaco Franco Alfieri, il consigliere ed ex vice sindaco Mauro Inverso e tre dirigenti

Sarebbero stati confiscati alla camorra ma mai assegnati e, anzi, alcuni ancora in uso al clan cui sarebbero dovuti essere sottratti. Riflettori degli inquirenti puntati sul Comune di Agropoli: è emerso un danno per le casse dell’amministrazione comunale di circa 40mila euro. La Corte dei Conti ha, quindi, condannato il sindaco Franco Alfieri, il consigliere ed ex vice sindaco Mauro Inverso e i dirigenti Marialuisa Amatucci, Biagio Motta, Agostino Sica a pagare il danno.

I beni, confiscati al clan Marotta, erano stato consegnati al Comune di Agropoli nel 2008 e solo quattro anni dopo, ovvero nel 2012, sono stati riportati nell’inventario dei beni immobili ad uso pubblico. Il Pm ha ritenuto questo ritardo una condotta omissiva. Si tratta degli immobili in via Vespucci, in via Piave, a in via Madonna del Carmine, tutte strutture teoricamente destinate al sociale. Le indagini continuano.


 

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