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Cronaca

Camorra, 2.266 i beni confiscati. La Cgil: "Un'opportunità per il lavoro"

Il segretario Di Serio: "Abbiamo apprezzato quanto fatto ultimamente dal comune di Battipaglia per l’assegnazione di alcuni beni confiscati. Ripartiamo da lì"

Sono 2.266 i beni confiscati alla camorra nella provincia di Salerno: piccole attività commerciali, piccole aziende, ma anche strutture produttive di dimensioni ragguardevoli. "Un patrimonio che - secondo la Cgil - potrebbe rappresentare per il nostro territorio una risorsa e che, invece, stenta ad arrivare ad una destinazione definitiva. La corruzione oggi vale nel nostro paese 60 miliardi di euro all’anno, l’evasione 135 miliardi e il fatturato complessivo delle mafie è di 200 miliardi di euro. Un totale di circa 400 miliardi che messi in un circuito legale potrebbero rappresentare il volano di cui il paese ha bisogno per affrontare e risolvere il binomio crisi/sviluppo".

Abbiamo apprezzato quanto fatto ultimamente dal comune di Battipaglia per l’assegnazione di alcuni beni confiscati” afferma Maria Di Serio, segretario generale della Cgil Salerno, che aggiunge: “E’ a partire da questo che vogliamo tentare di mettere nel circuito legale le migliaia di opportunità che ancora ci sono nel territorio. E a partire dal territorio, avviare un confronto con la comunità e la società civile ”. Su questi temi è programmata una iniziativa  per domani, 14 luglio, alle 18, presso i locali del Comune di Battipaglia, dal titolo “I Beni Confiscati. Un’opportunità per il lavoro e per il territorio”. Presiederà ai lavori il segretario confederale Anselmo Botte. Sono previsti gli interventi, oltro a quello della Di Serio, anche della responsabile di Libera Salerno Anna Garofalo, del commissario comunale di Battipaglia Gerlando Iorio, del referente regionale dell’Agenzia Beni Confiscati Gianpaolo Capasso  e del sindaco di Bellizzi Domenico Volpe. Concluderà i lavori la segretaria nazionale Gianna Fracassi.

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