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Cronaca Battipaglia

Disinnesco bomba a Battipaglia: appello del Prefetto e della Sindaca

Comincia il piano di evacuazione, trentaseimila persone dovranno lasciare le proprie abitazioni. Scuole chiuse, ospedale svuotato, le parrocchie organizzeranno gite per portare i bambini fuori città

Domenica 8 settembre a Battipaglia si svolgeranno le azioni di bonifica di un ordigno bellico della seconda guerra mondiale ritrovato in un terreno agricolo. Già da domani, mercoledì 28 agosto, si avvia la complessa evacuazione dell'ospedale Santa Maria della Speranza. Dalle ore 8, inizierà il blocco dei ricoveri sia in elezione che in emergenza nel pronto soccorso del nosocomio battipagliese. Prevista la sola funzione di diagnosi con eventuale successivo trasferimento dei pazienti. Il 118 condurrà al pronto soccorso solo i pazienti in codice rosso. Quattro ambulanze stazioneranno davanti al pronto soccorso per un eventuale trasferimento presso altri presidi ospedalieri. Resta disponibile ed operativa l'elisuperficie interna al presidio ospedaliero per il trasferimento con l'elicottero del 118 di pazienti critici. Vige sempre da domani il blocco delle sale operative di chirurgia generale, ortopedica e ginecologia, relativamente ai ricoveri ordinari. Saranno disponibili esclusivamente per i casi motivati e dichiarati urgenti ed indifferibili, fino al trasferimento dei pazienti presso altri presidi ospedalieri e sospensione dei ricoveri da parte del pronto soccorso. Da domani ci sarà il trasferimento temporaneo del personale medico e infermieristico delle sale operatorie presso il pronto soccorso di Eboli dove si organizzeranno turni integrati con quelli esistenti nel rispetto delle modalita' dei posti letto.

Le dimissioni

Dalle ore 8 del 5 settembre, dimissione di tutti i pazienti ancora ricoverati nella struttura e il trasferimento dei pazienti ricoverati in rianimazione negli altri presidi aziendali, il trasferimento dei piccoli pazienti ricoverati in terapia intensiva neonatale presso la struttura di Nocera Inferiore. A partire dalle ore 23:30 del 5 settembre ci sarà la chiusura definitiva dell'accettazione del pronto soccorso mentre rimarranno operative le quattro ambulanze che stazioneranno davanti al pronto soccorso fino alle ore 7:30 dell'8 settembre. Il personale del laboratorio di analisi e radiologia verrà trasferito presso il P.O. di Eboli. A partire dalle ore 14:00 del 6 settembre vi sarà la chiusura definitiva e completa del presidio ospedaliero, con allontanamento dalla struttura del personale e pattugliamento da parte delle forze dell'ordine per evitare azioni di sciacallaggio. Il giorno successivo, il 7 settembre a partire dalle ore 8, inizierà il trasferimento dei pazienti con problematiche maggiori in ventilazione meccanica domiciliare. I nove adulti verranno accolti nell'Hospice aziendale di Salerno mentre i cinque bambini verranno trasferiti in appositi locali del P.O. di Eboli. A partire dalle ore 5 dell'8 settembre si provvederà all'allestimento di due posti medici avanzati nei punti di raccolta più affollati concordati con la Protezione civile. L'8 settembre a partire dalle ore 8 inizieranno le operazioni di disinnesco dell'ordigno bellico, per le ore 20 è previsto il termine ultimo delle operazioni di bonifica e di inizio rientro dei pazienti al proprio domicilio. Il 9 settembre alle ore 8 rientreranno alla normalità le attività del presidio ospedaliero

Gli appelli


"La miglior riuscita dell'operazione è legata ad una partecipazione attiva dei cittadini. I cittadini devono lasciare le case il prima possibile. Devono abbandonare l'area il prima possibile in modo tale che le operazioni di lavorazione della bomba possano iniziare quanto prima". A dirlo il prefetto di Salerno Francesco Russo, a margine dell'incontro che si è tenuto stamane in Prefettura per definire le operazioni di bonifica che si terranno l'8 settembre e che riguarderanno un ordigno della seconda guerra mondiale trovato a Battipaglia. "Purtroppo l'ordigno bellico - ha spiegato il prefetto - non può essere disinnescato ma ha bisogno di un lavoro estremamente delicato da parte del Genio di Caserta. Prima i cittadini abbandoneranno le proprie abitazioni e prima finiranno le operazioni e quindi il disagio dovuto a questa situazione". Secondo il sindaco di Battipaglia, Cecilia Francese "si tratta di un evento senza precedenti. Evacuare persone in un raggio di 1,6 chilometri richiede una forza estrema e la collaborazione di tutti. Oltre alla Protezione Civile, desidero ringraziare la Regione Campania che ha messo a disposizione 86mila euro, un comune come il nostro non avrebbe potuto dare altrimenti un'assistenza a tutte le persone che accederanno alle strutture che abbiamo previsto. Le scuole intanto resteranno chiuse e riapriranno l'11 settembre. L'autostrada sarà chiusa. L'uscita e l'entrata a Battipaglia si chiuderà alle ore 5. Ci saranno ovviamente percorsi alternativi". Francese ricorda che saranno allestite "tre strutture, l'istituto Ferrari dove c'e' la possibilita' di dare anche dei piatti caldi perché c'é una cucina a disposizione e dove arriveranno 2.500 persone. Poi, abbiamo il 'Velella' e l'istituto 'Sandro Penna' che accogliera' cento malati allettati e che hanno bisogno di assistenza dal personale medico e paramedico. Abbiamo messo a disposizione delle navette, abbiamo previsto 4 percorsi in modo che le persone possano prendere la navetta e andare nelle strutture predisposte. Le scuole riapriranno l'11 e non il 9. Le parrocchie organizzano delle gite per portare le persone fuori città".

I rinforzi

Il questore ha assicurato 500 poliziotti che arriveranno a Battipaglia anche per il controllo delle aree. Le operazioni saranno condotte dagli artificieri dell'esercito italiano - 21.esimo reggimento guastatori di Caserta e avranno inizio quando sarà completata l'evacuazione della popolazione che riguarderà 36mila cittadini. Per il colonnello Giuseppe Schiariti, comandante del 21esimo reggimento Guastatori di Caserta: "non si può agire con la modalità classica, perché non si potrà togliere la spoletta nè muovere l'ordigno. Bisognerà fare un'operazione che si svolgerà in quattro fasi: la prima è praticare un foro nel corpo della bomba attraverso la 'lisciviatura', cioe' con una lancia che porta ad alta pressione acqua calda e sabbia. Verrà svuotato l'involucro della bomba. L'esplosivo sarà messo in strisce e verrà eliminato per via pirica. La quarta e ultima fase è quella del brillamento della carica nella spoletta". Alle operazioni partecipano "quindici persone, di cui otto artificieri, tre ufficiali per il comando e controllo e quattro della logistica. Quella di domenica 8 settembre rientra tre le operazione "complesse", dice Schiariti, ma "non è il primo disinnesco del genere che facciamo. Dal febbraio dello scorso anno, abbiamo fatto brillare sei bombe d'aereo. In Campania, l'ultima è stata a Benevento a metà del 2018. L'ultima bomba d'aereo risale al 5 maggio 2019 nella città di Formia. La difficoltà in questo caso è che la zona è molto popolata".


 

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