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Cronaca

Pena alternativa al carcere? Sì, ma con il braccialetto (che non c'è): l'appello del cappellano della casa circondariale di Salerno

Frustrazione e malessere causati dal paradosso della "concessione non concessa", hanno portato, in particolare, un detenuto del carcere di Aversa a tentare il suicidio: sarebbe dovuto essere trasferito presso la Domus di Brignano

Possibilità di godere di una pena alternativa al carcere? Sì, ma solo se muniti di braccialetti elettronici. Peccato che, al momento, di tali dispositivi in Campania non ce ne sia l'ombra. Nell'ambito delle misure anti-Covid-19 che stanno interessando le carceri, infatti, hanno creato angoscia e perplessità, tra diversi detenuti, i provvedimenti a loro carico legati all'utilizzo di un braccialetto al momento non disponibile. Il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria sostiene di averne acquistati 5000, ma intanto anche in Campania i tempi di attesa risultano infiniti per i detenuti che hanno ottenuto la concessione della misura alternativa della detenzione domiciliare con applicazione del braccialetto elettronico.

Il tentato suicidio

Frustrazione e malessere causati dal paradosso della concessione non concessa, hanno portato, in particolare, un detenuto del carcere di Aversa a tentare il suicidio, gesto scongiurato soltanto grazie alla professionalità e alla prontezza del personale in servizio. Il detenuto, cittadino straniero precedentemente ristretto nel carcere di Fuorni e preso a cuore dal cappellano della casa circondariale di Salerno, don Rosario Petrone, era stato trasferito nel carcere di Aversa, dopo essere stato preso di mira e bullizzato da alcuni compagni di cella. A seguito di un inter lungo e non semplice, il detenuto aveva ottenuto dal giudice la misura alternativa alla detenzione, presso la Domus Misericordiae di Brignano, a Salerno, struttura voluta e guidata da don Petrone. Unica condizione: l'utilizzo del braccialetto elettronico che, ad oggi, non è stato ancora fornito a nessuno nel nostro territorio. Da quell'illusione, secondo il cappellano, è nato il tentativo di farla finita da parte del ragazzo, attualmente ricoverato in ospedale, ad Aversa.

L'appello di don Rosario

"Faccio appello al ministero dell'interno e al dipartimento di pubblica sicurezza perchè vengano forniti i braccialetti ai detenuti e siano ridotti i tempi di attesa che ledono la dignità di chi, in sostanza, viene illuso con  possibilità che poi, senza i necessari strumenti, non si concretizzano. Per giunta in un clima di tensione come quello di emergenza nazionale che stiamo vivendo.

Paradossale, a fronte delle concessioni di pene alternative disposte dai giudici, la mancanza dei braccialetti e il fatto di volerli imporre per fare uscire i detenuti che devono scontare meno di due anni di reclusione. Poi intanto si concede la libertà a camorristi e criminali che hanno compiuto reati certamente peggiori rispetto, ad esempio, a quelli commessi dal giovane straniero che ha tentato il suicidio. Chiediamo risposte e facciamo appello al senso di umanità del nostro Paese"

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