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Cronaca

Bracconaggio: la provincia di Salerno è tra le più colpite dal fenomeno

La nostra regione, con in testa la provincia di Napoli, è preceduta solo dalla Sicilia nella classifica delle regioni italiane più interessate dal bracconaggio

La provincia di Napoli e quella di Salerno sono tra le province italiane più colpite dal fenomeno del bracconaggio: è quanto emerge dai dati elaborati da Legambiente che dal 2009 al 2015 ha registrato, solo in Campania, ben 6118 infrazioni contro la fauna selvatica. La nostra regione è preceduta solo dalla Sicilia nella classifica delle regioni italiane più interessate dal bracconaggio. A livello provinciale, invece, Napoli è preceduta da Roma nel numero delle infrazioni mentre si posiziona al primo posto per numero di persone denuciate. Al secondo posto in Campania si classifica la provincia di Salerno con 1870 infrazioni,1794 persone denunciate e 376 sequestri.

Per quanto riguarda, invece, i reati di bracconaggio, neel periodo che va dal 2012 al 2015 in Campania sono stati aperti 341 procedimenti contro noti, sono state indagate 444 persone e sono stati aperti 163 procedimenti contro ignoti. Anche qui Salerno si piazza al secondo posto, preceduta da Napoli, con 92 procedimenti contro noti, 143 persone indagate e 26 procedimeti aperti contro ignoti. Il rapporto, stilato da Legambiente, è stato realizzato sulla base di due gruppi di dati: i primi relativi, alle sole infrazioni contro la fauna selvatica, ricevuti da tutte le Forze di Polizia per la stesura del Rapporto Ecomafia. Il secondo gruppo riguarda, invece, i dati degli ultimi quattro anni, sempre su base regionale e provinciale, trasmessi dalle Procure all’associazione nazionale LAV ai fini della redazione del Rapporto Zoomafia.

"Bracconaggio e commercio illegale di specie animali protette – commenta Pasquale Raia, direttivo Legambiente Campania – sono alcuni dei reati più diffusi in Italia ai danni degli animali a testimonianza dell'importanza e l’urgenza di un’efficace attenzione alla salvaguardia di questa componente essenziale della biodiversità, a partire dall’adeguamento della tutela legislativa, oggi ricadente solo tra i cosiddetti reati minori, dall’ istituzione di una regia nazionale, dal rafforzamento della vigilanza, compresa la valorizzazione di quella volontaria, e dal coinvolgimento attivo dei differenti attori istituzionali territoriali per fermare i bracconieri e le illegalità ai danni della fauna. Per questo chiediamo al Parlamento di introdurre nel codice penale i delitti contro la fauna, riprendendo il lavoro già fatto con emendamenti e ordini del giorno durante la discussione parlamentare della legge sugli Ecoreati, strumento indispensabile per consentire alle Forze di Polizia e alle Procure di raggiungere efficaci risultati nel loro quotidiano, difficile e preziosissimo lavoro di contrasto dell'illegalità" conclude

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