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Cronaca

Partite truccate, spunta un'intercettazione su Lotito: nei guai Astarita e Izzo

Nel mirino della Direzione Distrettuale Antimafia questa volta ci sono la Lega Pro e la Serie. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva

C’è anche Salerno tra le province che la polizia sta setacciando nell’ambito di una nuova inchiesta sul Calcioscommesse che ha portato all’esecuzione di decine di fermi in tutta Italia. Nel mirino degli inquirenti, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, questa volta ci sono la Lega Pro e la Serie. L'accusa è associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. 50 i fermi, oltre 70 gli indagati. Oltre 30 le squadre coinvolte.

Per alcuni degli indagati c’è anche l’accusa di estorsione aggravata, sequestro di persona e minacce: si tratta, nella maggior parte dei casi, di cittadini slavi indiziati di essere intermediari e cofinanziatori delle combine calcistiche. Ai fermati viene contestata, diversamente da quanto accaduto con le precedenti inchieste sul calcioscommesse, anche l’aggravante del metodo mafioso “per aver agito con la consapevolezza della capacità di intimidazione e di assoggettamento derivante dall’appartenenza al gruppo criminale denominato cosca Iannazzo”. Intanto, con il passare delle ore spunta anche i primi nomi degli arrestati. Tra di essi due sono della provincia di Salerno: il direttore sportivo del Neapolis Antonio Ciccarone (Eboli), quello del Monza Gianni Califano (Pagani) e due ex calciatori Salvatore Astarita (ex Ebolitana e Sapri, oltre che dell’Akragas), e Pasquale Izzo (ex Ebolitana e Puteolana).

Ma la notizia bomba è un'altra, perchè tra le varie intercettazioni tra diversi dirigenti del calcio ne spunta una sul presidente della Salernitana Claudio Lotito. “Lotito deve... ha rotto i coglioni , il motivo del dissidio è Lotito, non è Ma... Macalli e Tavecchio sono due rincoglioniti in mano alle... come si dice...si in mano a Lotito che li ricatta, c'è pur dir che lui pensa che Lotito aveva diritto di fare il vicepresidente" dichiara il giornalista Vittorio Caligani al telefono con il direttore sportivo de L'Aquila Ercole Di Nicola. La telefonata è negli atti dell'inchiesta di Catanzaro. La telefonata risale al 15 gennaio scorso, lo stesso giorno in cui Galigani (che non risulta indagato) aveva pubblicato sul sito TuttoLegaPro.com un editoriale in cui, scrivono gli inquirenti, “lamentava una diffusa quanto generale atmosfera di prevaricazione e malaffare imperane in seno agli organi di potere della Lega Pro”. “I due conversano a lungo e Galigani - si legge negli atti dell’inchiesta - dava prova di quanto radicato fosse il malcostume nelle stanze del calcio professionistico italiano”.

Gli investigatori della squadra mobile della polizia di Catanzaro e del servizio centrale operativo sono impegnati, oltre che a Catanzaro, a Cosenza, Reggio Calabria, Bari, Napoli, Milano, Salerno, Avellino, Benevento, Brindisi, Firenze, L'Aquila, Ascoli Piceno, Monza, Vicenza, Rimini, Forli', Ravenna, Cesena, Livorno, Pisa, Genova, Savona.

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