Camerota, invasione di mimose giganti: nuovo esposto in Procura
L'ambientalista Abbate lancia l'allarme: "Le mimose aliene si sono di nuovo riprodotte mettendo in serio pericolo le specie autoctone, delle quali è molto ricca la zona dunale. Ipotesi di reato ambientale"
L’ecosistema dunale della Cala del Cefalo, zona di protezione speciale nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, situata nel comune di Camerota, è ancora una volta in pericolo di perdita di biodiversità, per l’aggressione di una specie aliena molto invasiva, quale la mimosa gigante. “Nel D.P.R del 5 giugno 1995 - ricorda Paolo Abbate, attivista wwf Campania – è vietata (art. 3) l’introduzione in ambiente naturale di specie e popolazioni estranee alla flora e fauna autocnone. La diffusione della mimosa è dovuta, molto probabilmente, alla presenza di alberi di questa specie esistenti nel giardino della discoteca Ciclope, di fronte all’ area dunale: presenza mai eliminata sebbene varie volte chiesta”.
La denuncia
Già nel 2013 fu inviato un esposto alla Procura di Vallo, tant’è che il Parco decise di attuare la “cercinatura” (esportazione circolare di 40 centimetri di corteccia) sulla specie invasiva. Operazione che doveva essere tuttavia ripetuta per eliminare del tutto le mimose, ma questo intervento non fu ripetuto dal Parco. Intanto, però, le “mimose aliene - sostiene Abbate - si sono di nuovo riprodotte mettendo in serio pericolo le specie autoctone, delle quali è molto ricca la zona dunale. Si potrebbe quindi attualmente ipotizzare una violazione alla legge n. 68 del 29 maggio 2015 (reati ambientali)”. Per questo “un nuovo esposto è stato inviato alla magistratura, al presidente Pellegrino e alla dottoressa De Riso – conclude Abbate – dove si chiede di intervenir in modo definitivo sulla zona dunale, sollevandola altresì dall’abbandono in cui versa da tempo”.