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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Camorra, usura ed estorsione nel salernitano: arrestato il boss Marandino aiutante di Cutolo

Sette persone sono state arrestate con l'accusa di associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsione e usura ai danni di imprenditori della provincia di Salerno. Soddisfatto Lembo

Vasta operazione della Squadra Mobile della Questura di Salerno, che ha dato esecuzione a un provvedimento di fermo di pm a carico di sette persone accusate di associazione a delinquere di tipo camorristico, estorsione e usura ai danni di imprenditori della provincia di Salerno. Avrebbero messo in piedi dal 2012 un sodalizio criminale con base nella Piana del Sele ma con articolazioni anche a Salerno e nell'agro sarnese nocerino. Una settima persona al momento risulta irreperibile. Alcuni imprenditori delle zone di Battipaglia ed Eboli per poter lavorare sarebbero stati costretti a pagare il "pizzo". L'obiettivo dell'organizzazione era anche l'acquisizione delle aziende di quelli sottoposti a usura per conquistare il monopolio nel settore delle onoranze funebri.

Le indagini partono dall'arresto a Capaccio nel dicembre 2013 di uno degli indagati, C.C., 60 anni, pregiudicato trovato in possesso di una pistola con matricola abrasa usata per minacciare un imprenditore: nella sua auto parcheggiata nel quartiere Torrione di Salerno c'era anche una "pipe bomb", carica di tritolo. Tra le sei persone arrestate c'è Giovanni Marandino, 77 anni, noto quale esponente di spicco nella Nuova Camorra Organizzata negli anni Settanta e per aver gestito fino al maggio 1979 la latitanza del boss Raffaele Cutolo, che è stato fermato dalla polizia nella sua abitazione di Capaccio.

Marandino è ritenuto il capo della cosca. Secondo gli inquirenti, era riuscito a riorganizzare le fila imponendo estorsioni ed usura ad imprenditori impegnati nelle attività  di distribuzione di prodotti alimentari, market ma anche nel settore del cosidetto "caro estinto". E proprio grazie alla collaborazione di alcuni di loro, gli investigatori sono riusciti a fare luce sul caso. Il procuratore Lembo ha avuto parole di elogio per l'ottimo lavoro svolto dalla Polizia. Alcuni imprenditori, infatti, in un recentissimo passato, sono stati minacciati con le armi. Il procuratore della repubblica di Salerno ha ribadito la necessità di una forte collaborazione dei cittadini con le istituzioni. "Una parte del complesso probatorio-accusatorio - ha detto Lembo - si fonda sulle attività tecniche, ma una buona parte si fonda anche sulla collaborazione attiva dei cittadini onesti, a cui va il nostro grato pensiero. L'indagine iniziata nel dicembre dello scorso anno fa segnare un punto importante nel lavoro delle istituzioni che hanno dimostrato tempestività nell'azione di contrasto", ha concluso.

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