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Cronaca

Il giorno della Candelora a Salerno tra fede e tradizione

La festa cattolica che si celebra oggi ricorda la presentazione di Gesù al Tempio ed il rito di purificazione della Vergine Maria quaranta giorni dopo la nascita del Bambino

"Quanne arriva ‘a Cannelora d’a vernata simmo fore, ma si chiove o mèna viente', quaranta juorne ‘e male tiempe‘": questo solo uno dei detti popolari campani in occasione della Candelora le cui condizioni meteo, secondo la tradizione, segnano quelle dei quaranta giorni successivi al 2 febbraio. La festa cattolica che si celebra oggi ricorda la presentazione di Gesù al Tempio ed il rito di purificazione della Vergine Maria quaranta giorni dopo la nascita del Bambino.

La sacra ricorrenza deriva il suo nome dal tardo latino "candelorum" , per "candelaram", benedizione cioè delle candele. Innumerevoli i salernitani che si recano in chiesa per prender parte al rito dei ceri benedetti: questi ultimi, poi, vengono portati a casa e accesi per chiedere grazie o in occasione di momenti di preghiera. Il 2 febbraio, tra l'altro, si festeggia anche San Biagio che viene invocato per chiedere guarigioni da malattie della gola e dalla laringite. Una giornata, questa, intrisa di fede e profondi significati, molto sentita dai cittadini.

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