Caos e attese per i tamponi, il vicesindaco Memoli rassicura i cittadini: "Stiamo lavorando per rafforzare il personale, necessaria una seconda Usca"
Paky Memoli: "L'Usca di Salerno, per i grandi numeri delle ultime settimane, è costretta a far processare i tamponi non solo al Ruggi, ma anche all'ospedale di Scafati: siamo in emergenza e, come vicesindaco e come medico che è stato impegnato in prima linea anche nella prima ondata, confermo il mio impegno a sollecitare l'Asl e a studiare soluzioni per istituire una seconda Usca"
"Già in tempi non sospetti, in Commissione, proposi al responsabile Asl per l'Emergenza e ottenni l'istituzione dell'Usca di Salerno: ora, con il rialzo dei contagi, è urgente studiare soluzioni per rafforzare il personale che somministra e quello che processa i tamponi, iniziando a programmare una seconda Usca".
Lo ha detto il vicesindaco di Salerno, la dottoressa Paky Memoli che, rispondendo all'appello lanciato, attraverso la nostra testata, dai salernitani esasperati per le interminabili attese all'Usca, guarda all'istituzione di un secondo presidio in città, annunciando nuove sollecitazioni all'Asl da parte del Comune. "L'Usca di Salerno, per i grandi numeri delle ultime settimane, è costretta a far processare i tamponi non solo al Ruggi, ma anche all'ospedale di Scafati: siamo in emergenza e, come vicesindaco e come medico che è stato impegnato in prima linea anche nella prima ondata, confermo il mio impegno a sollecitare l'Asl e a studiare soluzioni per istituire una seconda Usca, rafforzando il personale", ha assicurato il vicesindaco, garantendo l'attenzione anche da parte del sindaco Vincenzo Napoli a fronte delle preoccupazioni esternate dai cittadini. Tra le altre ipotesi per fronteggiare la situazione, anche quella di stipulare convenzioni con i laboratori privati per processare i tamponi. "Che nessuno si senta solo: stiamo lavorando per risolvere le criticità di questa emergenza sanitaria e sociale", ha concluso Paky Memoli.