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Cronaca Capaccio

Paestum, palombari in azione: esplosi gli ordigni bellici trovati in mare

Al centro dell' operazione, il relitto di una imbarcazione statunitense affondata durante lo sbarco delle truppe anglo-americane sul litorale pestano, il 9 luglio del 1943, e individuato nei giorni scorsi

Sono stati fatti brillare, questa mattina, gli ordigni esplosivi risalenti alla Seconda guerra mondiale rinvenuti nel mare di Capaccio Paestum. L’intervento  ha visto impegnati i palombari del G.O.S., Gruppo Operativo Subacquei, del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare distaccati presso il nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli.

I dettagli

Al centro dell' operazione, il relitto di una imbarcazione statunitense affondata durante lo sbarco delle truppe anglo-americane sul litorale pestano, il 9 luglio del 1943, e individuato nei giorni scorsi. A preoccupare i palombari della Marina Militare, il gran numero di proiettili, circa 3500, una mezza dozzina di rotoli di miccia, 45 proiettili da 105 mm per carri armati del tipo Sherman e 3 tubi di esplosivi rinvenuti all'interno del relitto e nelle sue immediate vicinanze. I palombari, quindi, hanno provveduto a mettere in sicurezza il materiale esplosivo, trasferendolo a quattro miglia di distanza dalla costa, in un'area appositamente individuata dall'autorita' marittima, dove, preservando l'ecosistema marino, si è provveduto al brillamento degli ordigni bellici. Durante la ricognizione subacquea, gli uomini dello SDAI hanno anche individuato un carro armato probabilmente del tipo M4 Sherman in ottimo stato di conservazione.

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