Non è stata una semplice sagra quella che si è tenuta a Capitignano di Giffoni Sei Casali dal 10 al 12 novembre in onore di San Martino, santo protettore della frazione. La manifestazione, infatti, è stata anche occasione per promuovere la cultura archeologica ed enogastronomica legata a Capitignano. Una grande sorpresa per gli avventori, la possibilità di visitare una cripta da poco scoperta sotto la cappella della Chiesa Madre.

La cripta

Un archeologo del posto si è impegnato per far scoprire ai visitatori un vero e proprio tesoro presente in una sala, oramai dimenticata, nascosta sotto al pavimento della cappella. In questa cripta, utilizzata fino al XIX secolo, venivano adagiati i corpi dei defunti in attesa che la decomposizione lasciasse le sole ossa alle quali veniva fatto un secondo funerale. La visita è stata anche occasione per aprire una raccolta fondi in modo da recuperare quanto ancora di nascosto è presente all'interno di questa cripta e per esplorare una seconda sala, ugualmente dimenticata e scoperta grazie a meticolosi studi documentali e scientifici, presente sotto la Chiesa di San Martino. All'interno di questa sala, più ampia di quella sita sotto la cappella, potrebbero trovarsi numerosi tesori archeologici in attesa di venire scoperti.

La premiazione del vino novello

Durante la manifestazione i sommelier Giovanna Caliulo e Gaetano Fazio hanno, poi, giudicato diversi vini novelli locali per assegnare il Premio Umberto Russomando. Sul gradino più basso del podio si è classificato il vino di Giovanni Mele, al secondo posto quello del dottor Alfonso Toro mentre ha vinto il vino di Carmine Noschese. I visitatori, quindi, hanno avuto la possibilità di godere di un'ampia offerta di attività che li hanno portati a conoscere la cultura del nostro territorio.