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Cronaca Capaccio

Dischetti di plastica in mare: l'iniziativa di Legambiente a Paestum

Non accenna a diminuire l'emergenza dischetti che, qualche mese fa fecero la loro comparsa su numerose spiagge del mar Tirreno e che, solo dopo accurate analisi, sono stati identificati come carrier

Non accenna a diminuire l'emergenza dischetti che, qualche mese fa fecero la loro comparsa su numerose spiagge del mar Tirreno e che, solo dopo accurate analisi, sono stati identificati come carrier, ossia dischetti di plastica necessari per filtrare l'acqua dei depuratori. Tali dischetti si riversarono in mare dal depuratore di Capaccio Paestum che è stato prontamente sequestrato dalla Capitaneria di Porto di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica per scongiurare ulteriori perdite di dischetti e per accertare il pericolo di inquinamento provocato dalla perdita di questi dischetti.

L'iniziativa di Legambiente

Questa mattina una cinquantina di attivisti di Legambiente hanno esposto, sulla spiaggia nei pressi della foce del Sele, uno striscione recante la scritta Ecogiustizia subito mentre l'imbarcazione di Goletta Verde, la storica campagna di Legambiente che in questi giorni sta facendo tappa in Campania, è stato issato uno striscione con su scritto Che vergongna!, perché se da un lato sembra risolto l’enigma della provenienza di questi dischetti, dall’altro non si ferma l’inquinamento che questi rifiuti stanno provocando. "Nei giorni scorsi, tramite i nostri legali, abbiamo depositato in Procura una richiesta di accesso agli atti per avere contezza dell’indagine in corso - ha commentato Francesca Ferro, direttrice di Legambiente Campania - Un’indagine che auspichiamo possa concludersi al più presto, individuando i responsabili di questo scempio ambientale che ci aspettiamo siano perseguiti per reato di inquinamento ambientale come previsto dalla legge 68/2015 sugli ecoreati. Legambiente è pronta a costituirsi parte civile nel procedimento penale che speriamo possa avviarsi nel più breve tempo possibile". "Siamo grati al Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera, che ha individuato la fonte del gravissimo inquinamento causato dai dischetti di materiale plastico a danno di oltre 500 km di costa tirrenica – ha aggiunto Davide Sabbadin, portavoce di Goletta Verde – Così come siamo grati alle tantissime persone che in tutt’Italia, aderendo all’appello di Legambiente e Clean Sea Life già da marzo si attivarono per raccogliere i dischetti spiaggiati, recuperandone oltre 150mila, insieme a svariati altri quintali di rifiuti con la campagna #cacciaaldischetto. Come abbiamo ribadito, però, fin dal primo momento, le operazioni di rimozione non possono però essere affidate solo alla volontà e alla dedizione dei cittadini. Il Ministero dell'Ambiente e le Regioni interessate devono attivarsi per una valutazione complessiva dell’impatto dello sversamento delle plastiche e per avviare rapidamente un adeguato piano di risanamento. Ci troviamo di fronte a una emergenza che non può essere risolta grazie solo all’impegno volontario dei cittadini com’è accaduto fino ad ora" ha concluso.

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