Falsi titoli per lavorare nelle scuole tra il personale, prescrizione cancella le accuse
I bidelli - secondo un'indagine - venivano inseriti nelle graduatorie di istituto di terza fascia in Veneto, Lombardia e Toscana, dichiarando di aver prestato servizio in scuole che non esistevano
Si chiude con la prescrizione l'indagine per otto persone, a seguito di un'inchiesta sul personale tecnico-amministrativo condotta dalla Procura di Nocera Inferiore. Le accuse erano falso materiale e truffa. Tra le contestazioni, l'aver assunto fittiziamente personale tecnico amministrativo presso tre istitituti scolastici, con il contestato rilascio di certificati ritenuti falsi aventi a oggetto l'esecuzione della prestazione lavorativa.
La sentenza
La pronuncia è stata emessa dal gup del tribunale di Nocera Inferiore, al termine dell'udienza preliminare. Gli imputati - secondo le accuse originarie - avrebbero indotto in errore le scuole che assumevano il personale riconoscendogli punteggio aggiuntivo illegittimo, procurandosi a sua volta un ingiusto profitto con pari danno per l'erario che erogava retribuzioni non previste. I fatti vanno dal 2011 al 2015. L'organo inquirente contestava inoltre accuse per presentazione di certificati di servizio falsi, mancati versamenti all'Inps e servizio dichiarato ma mai prestato, in un filone di accertamenti sui bidelli salernitani in servizio nelle regioni del centro-nord Italia. Negli atti finirono le dichiarazioni presentate dai bidelli salernitani all'atto dell'inserimento nelle liste per le supplenze di istituto per il triennio 2018-2021, con l'Ufficio scolastico regionale a verificare le segnalazioni che arrivano da scuole del Lazio e della Lombardia, ad esempio, in riferimento a presunti certificati di servizio non veritieri. I bidelli venivano inseriti nelle graduatorie di istituto di terza fascia in Veneto, Lombardia e Toscana, dichiarando di aver prestato servizio in scuole che non esistevano. Accuse che non potranno mai essere dimostrate, vista l'intervenuta prescrizione.