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Cronaca Castel San Giorgio

Castel San Giorgio, i carabinieri si sono trasferiti nella nuova sede

Il temporaneo presidio dei carabinieri rispetterà sempre gli stessi orari. I militari riceveranno i cittadini  tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 22

Da qualche giorno i carabinieri della stazione di Castel San Giorgio, guidati dal luogotenente Massimiliano Senatore, si sono spostati al centro del paese, nei locali della Protezione Civile di viale Europa, dove si trovano  anche gli uffici comunali dell'anagrafe, dell' area sociale ed economico-finanziaria e del comando della polizia municipale. 

Gli orari e i servizi 

Il temporaneo presidio dei carabinieri rispetterà sempre gli stessi orari. I militari riceveranno i cittadini  tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle 8 alle 22. La soluzione si è resa necessaria per evitare che i carabinieri dovessero trasferirsi altrove o che dovessero utilizzare una stazione mobile. 
“Consapevoli dell'importanza di continuare ad avere un presidio dell'Arma  sul territorio di Castel San Giorgio, a tempo di record, in linea con le indicazioni  del Ministero, abbiamo adeguato i locali della Protezione Civile, certo sarà una collocazione provvisoria ma non certo  breve, ed è per questo che abbiamo individuato locali con  una posizione strategica e funzionale. Dobbiamo abbattere la vecchia caserma di via Luigi Guerrasio - ha dichiarato la sindaca Paola Lanzara - ormai non più a norma e non più rispondente a tutte una serie di prerogative inerenti soprattutto la sicurezza, e poi ricostruirla. La gara è stata espletata ed affidata, siamo in attesa che inizino i lavori. Un ulteriore tassello che va a comporre la Castel San Giorgio del futuro che abbiamo pensato e che stiamo realizzando con progetti ed opere concrete, tutte già cantierizzate o in procinto di esserlo. Credo che per un sindaco non possa esserci soddisfazione più grande”.“Tuttavia c'è da aggiungere che a causa dei ritardi e degli errori del passato Castel San Giorgio ha rischiato addirittura di perdere la caserma, la vicenda non poteva concludersi meglio, e per questo devo ringraziare l'ottimo lavoro fatto dalla consigliera comunale Adriana Carratù, delegata al Contenzioso e  dall'assessore ai Lavori Pubblici Gilda Tranzillo” ha concluso soddisfatta la prima cittadina .

La vicenda 

Per capire meglio cosa è accaduto bisogna fare un salto indietro nel tempo, la caserma fu edificata negli anni ‘80 su di un terreno privato. L' Ente in tanti anni non aveva  mai provveduto a regolarizzare e completare la procedura di esproprio. Un’occupazione bonaria attraverso la definizione di un accordo al quale , con il passare degli anni, non era mai stato dato un valore giuridico. I proprietari dell'appezzamento dove era sorta la caserma avevano avviato un braccio di ferro legale conclusosi con la  condanna dell’Ente non solo al risarcimento economico ma anche all'abbattimento della struttura in quanto per la legge bisognava  riportare il terreno allo stato originario, a prima che venisse edificata la caserma. In parole povere per il giudice la caserma doveva essere abbattuta, in quanto costruita su di un terreno di proprietà privata. Una vicenda molto delicata e complessa che si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno sull’amministrazione guidata da Paola Lanzara che tuttavia, sentiti i pareri tecnici e legali, con delibera di consiglio comunale del 10 ottobre 2019, è riuscita a raggiungere  un accordo stragiudiziale con i proprietari del terreno, salvando di fatto l'immobile. Nel frattempo con decreto del 6 marzo 2019  emesso dal Capo Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero degli Interni di concerto  con il Capo Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze , il Comune di Castel San Giorgio è stato assegnatario di un finanziamento di 2.459.390,00 Euro per i lavori di abbattimento e ricostruzione della caserma dei carabinieri ai quali l'amministrazione Lanzara ha aggiunto un cofinanziamento di altri 500 mila euro, oltre al milione di euro circa  per definire, dopo 40 anni, le procedure di acquisizione del terreno.    

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