rotate-mobile
Cronaca Cava de' Tirreni

Bufale "dopate" per il latte a Cava: Cassazione conferma condanne

L’inchiesta scattò nel 2012 ed era concentrata su un'organizzazione in grado di trafficare sostanze per alterare prestazioni e produzione di latte delle bufale, con la somatropina, e sostanze stupefacenti

La Cassazione conferma le condanne per il traffico internazionale di Ketamina nei confronti del cavese R.S. , coimputato con l’albanese F.S. e C.R. di Pomigliano. R.S. , 68enne, è ritenuto uno degli organizzatori dello smercio, con acquisto e commercializzazione di olio di hashish e Ketamina di uso dopante e stupefacente sull’asse Albania-Italia. Insieme a R. è ritenuto colpevole anche di associazione a delinquere finalizzata ad acquisto e commercio illegale di medicinali a base di somatropina, destinati a bovini da latte. Le impugnazioni contro la decisione di secondo grado, con pene decise per 21 anni anni in continuazione per S., 15 anni per R. e quattordici e dieci mesi per F.S. sottolineavano difetti procedurali e di motivazione, competenza territoriale e vizi nello stesso iter processuale. In particolare, come argomentato dall'avvocato Rosario Arienzo, F.S. al momento della citazione era recluso in territorio spagnolo e dichiarato irreperibile dalla Procura di Napoli dopo diverse ricerche, senza la possibilità di chiedere interrogatorio né copia degli atti d’indagine: poiché era recluso in territorio straniero, non poteva essere equiparato al livello di latitante. Durante il processo, la difesa aveva eccepito anche per la posizione di R.S. , circa l’inutilizzabilità del contenuto delle intercettazioni telefoniche ambientali nel suo veicolo, una Ford Focus, per la distruzione del supporto magnetico, senza la testimonianza dell’operatore che aveva eseguito la trascrizione sommaria e con la mancanza di riscontro per le accuse contro di lui. Insieme, tra l'altro, alle dichiarazioni del pentito Santino Cantone. 

L’inchiesta scattò nel 2012 ed era concentrata su un'organizzazione in grado di trafficare sostanze per alterare prestazioni e produzione di latte delle bufale, con la somatropina, e sostanze stupefacenti. Sullo sfondo, le attività illecite del clan dei Casalesi. Stando alle accuse, le bufale furono dopate affinchè producessero più latte con sostanze altamente nocive per la salute umana e per quella degli animali, con un deposito a Riardo finito nel mirino dei clan e la la vendita clandestina dei farmaci in grado di fruttare circa 30mila euro alla settimana. Alla base del processo, c’erano le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Santino Cantone all’epoca dei fatti, che svelò equilibri e accordi dietro il traffico. E facendo emergere le figure di medici veterinari, allevatori e informatori scientifici, insieme a due cittadini albanesi che avrebbero avuto contatti con organizzazioni criminali straniere per il traffico delle sostanze dopanti, come Ketamina e Somatotropina. E oli di hashish medicinali. Sostanze importate clandestinamente in Italia e spacciate dal deposito farmaceutico di Riardo con la compiacenza dei medici veterinari presso le tante aziende bufaline del casertano e del napoletano. Secondo la Dda, la regia occulta dietro la farmacia di Riardo era del gruppo di Bidognetti. La Cassazione ha messo la parola fine al processo, rigettando i ricorsi presentati dagli imputati.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bufale "dopate" per il latte a Cava: Cassazione conferma condanne

SalernoToday è in caricamento