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Cronaca Cava de' Tirreni

Cava de' Tirreni, il "boss" Dante Zullo finisce al 41 bis

La decisione è stata eseguita dal Ministero della Giustizia, con il trasferimento del detenuto nel carcere de l'Aquila. Zullo, considerato dall'Antimafia a capo di un gruppo criminale a Cava de' Tirreni

Dante Zullo finisce al regime del carcere duro del 41 bis. La decisione è stata eseguita dal Ministero della Giustizia, con il trasferimento del detenuto nel carcere de l'Aquila. Zullo, considerato dall'Antimafia a capo di un gruppo criminale a Cava de' Tirreni, è attualmente sotto processo, insieme ad altri, con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, con le contestazioni dei reati satelliti, quali usura ed estorsione, dall’altra lo scambio elettorale politico-mafioso, che vede imputato anche l'ex vicesindaco di Cava. Il 12 luglio il collegio giudicante aprirà il dibattimento.

Il carcere duro

L'ultima indagine che riguarda Zullo contiene anche contestazioni, mosse dalla Procura Antimafia, su ordini e disposizioni impartite dallo stesso, all'esterno, attraverso la figlia, finita anche lei poi in regime di misura cautelare. Dialoghi intercettati in carcere da padre e figlia, poi finite all'attenzione dell'Antimafia di Salerno. Una circostanza che potrebbe essere contenuta nell'applicazione del 41 bis, che tra l'altro prevede di bloccare qualsiasi comunicazioni da parte di detenuti sottoposti a procedimenti di mafia e camorra. A fornire elementi indiziari importanti sulla dinamica del presunto "clan Zullo" anche la deposizione di un collaboratore di giustizia, G.S. , un imprenditore che si staccò da quel mondo, dopo esserne rimasto coinvolto in una fase iniziale della prima indagine sul gruppo di Cava de' Tirreni. 

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