"Cena della libertà", tensione alla protesta dei commercianti di Salerno: arriva la Polizia
Nuovo sit in dei gestori dei locali della movida (e non solo) in Piazza Amendola per contestare le nuove normative disposte da Governo nazionale e Regione Campania
Nuova protesta dei commercianti salernitani contro le nuove restrizioni disposte da Governo nazionale e Regione Campania per i locali. In scena, questa sera, nella centralissima Piazza Amendola, “la cena della libertà” con tavoli e posti a sedere allestiti dai gestori dei locali della movida e dei commercianti. Ad organizzare l’iniziativa l’Associazione Commercianti per Salerno.
La manifestazione
Nonostante l'avviso del sindaco Vincenzo Napoli sul numero dei partecipanti all’iniziativa, decine e decine di esercenti si sono ritrovati nel cuore della città. “Viva la libertà”, “Chi non ha mai avuto fame non capisce il digiuno” alcuni degli slogan recitati dai partecipanti.; diversi striscioni sotto stati affissi sotto Palazzo di Città ed uno recita: “La politica uccide più del Covid”. Qualche momento di tensione si è registrato, per motivi in corso di accertamento, tra alcuni commercianti, tanto da rendere necessario l’intervento della Polizia. Gli agenti sono intervenuti anche per la presenza di pizzette sul banchetto che, per le nuove normative anti-Covid, non si possono consumare stando uno accanto all'altro.
Il consigliere Fabio Polverino:
Siamo vicini ai commercianti, ai ristoratori, a quanti stanno vivendo a causa del Covid, un momento difficile e complicato. Come amministrazione comunale abbiamo disposto il credito d'imposta per le utenze non domestiche e quindi per le varie attività e PMI della nostra città. Abbiamo pensato di dare aiuti concreti pari a 3 milioni di euro con uno sgravio sulla tassa( tramite credito d'imposta) per le varie categorie fino ad arrivare al 50% tramite i fondi derivanti dai progetti retrospettivi approvati dalla Regione Campania. Indubbiamente si poteva fare anche una scelta diversa, sospendendo la TARI ma tale tipo di provvedimento sposta solo poco in là nel tempo la tassa (ovvero da pagare a Febbraio o Marzo), in un periodo di tempo dove purtroppo, molto probabilmente, la pandemia sarà ancora fortemente presente con tutte le restrizioni alle attività economiche che abbiamo ora. L'intervento concreto di aiuti è quello che abbiamo scelto come Amministrazione, ovvero del credito d'imposta che non incide sugli equilibri, non fa aumentare il fondo crediti di dubbia esigibilità e tiene salvo gli investimenti in città. Questa soluzione ha consentito di evitare di far gravare sul bilancio comunale oppure a carico prevalentemente delle utenze domestiche il costo delle agevolazioni in questione. Sempre in tema TARI abbiamo riaperto i termini per l'esenzione e la riduzione spostando il termine iniziale del 15 Settembre al 15 Novembre per essere ancora una volta vicini alle fasce più deboli.Altro problema da superare è quello di non far gravare sugli altri contribuenti il costo degli sgravi da riconoscere ai settori colpiti dalla pandemia, stante l’obbligo previsto di coprire interamente i costi del ciclo integrato dei rifiuti con le tariffe. Lo spirito degli aiuti/agevolazioni è stato quello di aiutare chi ha subito nel periodo da marzo a settembre una riduzione dei propri ricavi superiore al 30%. Si è seguita la linea che troviamo nei decreti legge emessi nel corso di questo periodo. Non si ritiene che un differimento generalizzato avrebbe raggiunto lo stesso risultato. Per l'amministrazione comunale questa prima iniziativa è da considerarsi come una sperimentazione da portare avanti nei prossimi anni e in futuro potrà essere valorizzata, attivando la fiscalità di vantaggio, in particolar modo per favorire gli investimenti e di conseguenza l'occupazione. Per quanti amano far demagogia politica e avanzare proposte poco sostenibili, bisogna dire che nell’approvare i provvedimenti in materia tributaria bisogna procedere con cautela in quanto la normativa che disciplina ogni singolo tributo non lascia molto spazio agli Enti locali per riconoscere agevolazioni, esenzioni ecc., al di fuori di quelle espressamente previste nella legge stessa. In ogni caso, qualsiasi determinazione venga messa in atto, la stessa inciderà sui bilanci futuri dell'Ente e quindi ogni misura adottata dal Comune deve essere ben ponderata anche in un'ottica futura. Una riflessione a parte, meritano i finanziamenti al Teatro Verdi. Dal dibattito tenutosi è emersa una cifra di 4 milioni, riferita al Teatro Verdi, alla quale è stata data un'interpretazione che non rispecchia la realtà. L'importo in questione finanzia una molteplicità di interventi e sono per la quasi integrità relative all'utilizzo di entrate a specifica destinazione soggette a rendicontazione, quali a titolo indicativo la pulizia eseguita da Salerno Pulita, la gestione della struttura eseguita da Salerno Solidale, le utenze, tutte le attività della stagione estiva presso l'Arena del mare ecc. ed infine, proprio la stagione teatrale presso il teatro Verdi.