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Clan Matrone: 20 rinvii a giudizio per droga, usura, estorsione e gestione dei videopoker

Sono 20 i rinvii a giudizio, 2 le richieste di abbreviato ed un patteggiamento: a processo il clan Matrone

Traffico di droga, usura, estorsione e gestione dei videopoker nel territorio dell’Agro condotto da vecchi affiliati della camorra, imprenditori e da un vigile urbano. Sono 20 i rinvii a giudizio, 2 le richieste di abbreviato ed un patteggiamento: a processo il clan Matrone. La richiesta è del pubblico ministero della Dda di Salerno, Vincenzo Montemurro.

Ieri l’udienza preliminare dinanzi al Gup Boccassini. A chiedere rito alternativo dell’abbreviato, Francesco Matrone alias Franchino ‘a belva, arrestato nel 2012 ad Acerno dopo un periodo di latitanza e il figlio Antonio detto Michele Matrone. Patteggia la pena il collaboratore di giustizia Saverio Tammaro alias “morra – principe – barone”, mentre affronteranno il processo ordinario Angelo Amitrano, Vincenzo Arcamone, Mario Cerbone alias ‘”o fravules”, Mario Cipriano alias “oplà-avvocato”, Ferdinando Cirillo, Luca Coppola alias “Lucariello”, Giuseppe D’Aniello alias “Giovanni ‘o capitano”, Generoso Di Lauro alias “Giggino”, Anna D’Isidoro, l’imprenditore Luigi Giugliano, Biagio Iaquinandi, Alfonso Matrone, Pasquale Matrone, Vincenzo Nappo alias ” o nonno”, Domenico Pagano alias “Mimì Pagano”, Nicola Percuoco alias “Nicola a cantina”, il vigile Ferdinando Raiola (cugino di Giugliano), Francesco Paolo Spagnuolo, Vincenzo Starita alias “A Strega” e Raffaele Vitiello. Gli episodi contestati dalla Procura coprono un arco temporale che va dal 2001 al 2012.

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