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Cronaca Cava de' Tirreni

Clan Zullo, la Cassazione rinvia il giudizio al Riesame: "Valutare l'aggravante mafiosa"

I giudici della Suprema Corte hanno accolto il ricorso presentato dalla Procura Antimafia della Repubblica di Salerno sul clan guidato da Dante Zullo

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Procura Antimafia della Repubblica di Salerno sul giudizio espresso dal tribunale del Riesame che aveva definito come semplice associazione (e non camorristica) il clan guidato dal cavese Dante Zullo. I giudici, dunque, hanno annullato con rinvio la sentenza definitiva. Ora, dunque, toccherà nuovamente ai magistrati del tribunale salernitano pronunciarsi sulla vicenda, tenendo conto delle considerazioni fatte dai giudici della Suprema Corte.

La precedente sentenza

Lo scorso mese di novembre i giudici della terza sezione penale del Tribunale di Salerno hanno condannato Dante Zullo (figlio di Vincenzo) e Vincenzo Porpora a complessivi 26 anni e 3 mesi di carcere per estorsione ed usura, escludendo l’aggravante del metodo mafioso. Assolta per non aver commesso il fatto, invece, Lucia Zullo, che rispondeva di un’ipotesi estorsiva legata ad un’assunzione, e il collaboratore di giustizia Giovanni Sorrentino, finito sotto processo per intestazione fittizia di beni, perché il fatto non costituisce reato.

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