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Cronaca San Leonardo

Colonia San Giuseppe, inchiesta della Corte dei Conti: chiamato anche Moretti

La Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti, ha provveduto a notificare l’Invito a Dedurre anche nei confronti del legale rappresentante della Curia, Moretti

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, su delega della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti, hanno provveduto a notificare l’Invito a Dedurre emesso dalla Procura Regionale, a firma del Vice Procuratore Generale, Grasso e del Sostituto Procuratore Generale, Vitiello, nei confronti del legale rappresentante della Curia di Salerno, il vescovo Luigi Moretti,  dell’amministratore, del presidente del consiglio di amministrazione, del progettista e del direttore dei lavori della "Colonia San Giuseppe - Angellara Home", nonchè dell'ex arcivescovo Gerardo Pierro, coinvolto anche nelle indagini e condannato in primo grado nell'inchiesta penale.

Le ipotesi di danno erariale traggono origine dalle indagini della Procura contabile concernenti l’illecita distrazione dei finanziamenti pubblici che la Diocesi di Salerno aveva ottenuto per la ristrutturazione - con mantenimento della destinazione d’uso - del complesso denominato “Colonia San Giuseppe”. I fatti menzionati hanno portato alla contestazione del danno patrimoniale, cagionato alla Regione Campania, per 2.446.723,47 euro e vedono, obbligati in solido, la Diocesi Arcivescovile di Salerno, beneficiaria del finanziamento, nonché le tre persone fisiche che, ognuno per la parte di competenza, si sono adoperate per l’ottenimento del finanziamento e per la successiva deviazione dai fini istituzionali dello stesso, spiegano dalla Finanza.

In particolare, il finanziamento Regionale, rientrante nel Protocollo Aggiuntivo all’Accordo di Programma Quadro (A.P.Q.) “Infrastrutture per sistemi urbani”, stipulato nel 2001 tra la Regione Campania e l’allora Ministero del Tesoro, prevedeva, agli articoli 1 e 2, la possibilità di concedere finanziamenti per la ristrutturazione di opere, anche ricettizie, a servizio della collettività e, comunque, con destinazione pubblico-sociale. I lavori eseguiti, invece, come confermato dalle indagini svolte, oltre ad essere del tutto difformi rispetto alle previsioni del progetto iniziale, hanno portato alla realizzazione di una vera e propria struttura turistico-alberghiera avente finalità esclusivamente privata.

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