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Cronaca

Anffas, si avvicina la decisione del Tar sulla compartecipazione delle spese

Presto il Tar deciderà sulla legittimità della compartecipazione delle spese sociosanitarie. Parisi: "Mi auguro che il Tar eviti che in questa regione si possa scrivere una nuova, ennesima, triste pagina sui diritti sociali"

Si avvicina la data in cui il Tar Campania si pronuncerà in merito alla legittimità dei provvedimenti inerenti alle procedure per l’applicazione della compartecipazione alla spesa delle prestazioni sociosanitarie. A puntare i riflettori sull'importante data del 20 giugno, il presidente di Anffas Onlus, Salvatore Parisi: "Il  provvedimento determinerebbe uno stravolgimento del sistema di remunerazione delle prestazioni socio-sanitarie, in senso  discriminante e riduttivo, stante l’incapacità delle Asl di recuperare la quota di compartecipazione dai Comuni e dagli ambiti territoriali”.

Lo stesso Parisi, infatti, ricorda che a partire dal 1° giugno 2012 è fatto obbligo alle strutture che erogano prestazioni sociosanitarie di fatturare alla Asl nel cui territorio opera la struttura, esclusivamente le tariffe dovute per la componente sanitaria, e all'utente o al Comune la restante quota delle tariffe per la componente sociale.

“La Regione - continua Parisi – chiede all’imprenditore privato di recuperare i fondi laddove non è stato in grado di farlo l’Azienda sanitaria dimenticando che i Comuni sono impegnati nel Patto di stabilità e il fondo per la non autosufficienza è stato cancellato dal precedente governo. È facile prevedere l’insolvenza dei  Comuni e la sofferenza delle strutture che assistono le persone anziane e le persone con disabilità che non potranno più cedere i propri crediti alle società finanziarie”.

Il presidente dell'Anffas teme, dunque, "l’assoluta impossibilità di far fronte alle obbligazioni assunte nei confronti dei dipendenti, fornitori e terzi, pregiudicando altresì irreversibilmente ed in maniera irreparabile la stessa futura erogazione delle prestazioni in oggetto e negando la continuità e la qualità dell’attività assistenziale ai pazienti che abbisognano di tali necessarie prestazioni". Continuità assistenziale, tra l'altro, assicurata ormai solo dalle anticipazioni del sistema bancario e di factoring che "accettano soltanto la cessione di crediti certificati dalle Aziende sanitarie per le prestazioni rese dalle strutture private accreditate".
 

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