Esternalizzazione dei servizi, bufera a Cava: i sindacati pronti alla mobilitazione
Cgil e Uil Temp minacciano lo sciopero nel caso in cui l'amministrazione comunale metelliana non dovesse ritirare l'avviso pubblico per la formazione di un elenco di operatori economici per servizi sociali
Il comune di Cava de’Tirreni ha approvato l’avviso pubblico per la formazione di un elenco di operatori economici per servizi e forniture, che sottintende a chiare lettere l’esternalizzazione alle cooperative sociali dei servizi, erogati fino allo scorso 31 dicembre dal Piano di Zona S2.In particolare la determina è rivolta ai servizi socio educativi per minori, servizi di assistenza domiciliare integrata, centro famiglie, servizi di mediazione culturale e familiare, segretariato sociale, trasporto sociale, assistenza specialistica per disabili, affidi e adozioni, fin’ora di prerogativa del Piano di Zona S2.
Un provvedimento legislativo che non convince affatto i segretari generali della Cgil e della Uil Temp Antonio Capezzuto e Pierluigi Estero: "Il comune capofila, quindi, invece di garantire, potenziare e preservare il sistema pubblico di servizi alla persona preferisce favorire l’esternalizzazione ai privati. Tutto questo nell’assordante silenzio dei comuni della fascia costiera. Esternalizzare i servizi significa disperdere tutte le competenze e le professionalità acquisite negli ultimi 10 anni dagli operatori sociali in forza presso il Piano di Zona fino allo scorso dicembre. Significa aumentare i costi per la collettività, nonché peggiorare ancora di più le retribuzioni e le condizioni contrattuali dei lavoratori".
I due dirigenti sindacali, dunque, manifestano con forza la ferma contrarietà alla logica di esternalizzazione "per impedire che attraverso la pratica del conferimento dei servizi ai privati, possa affermarsi una strisciante deresponsabilizzazione nella gestione dei servizi pubblici, contrabbandata come unico mezzo possibile per rendere fruibili le attività erogate dal Piano". Per questo invitano il coordinatore di Piano e il comune di Cava de’Tirreni "al ripristino delle corrette relazioni sindacali" e chiedono "un incontro urgente con le autorità competenti al fine di definire in modo condiviso le giuste aspettative dei lavoratori interessati, nonché le naturali richieste di assicurazione e innalzamento della qualità dei servizi sociali da parte dell’utenza".
“Siamo pronti già nei prossimi giorni alla mobilitazione dei lavoratori e dell’intera cittadinanza colpita dai tagli ai servizi, per una vera e propria battaglia di civiltà, per il ripristino di servizi fondamentali sul territorio e per scongiurare l’ennesima perdita di posti di lavoro”, concludono Capezzuto ed Estero.