
Il Maschio Angioino dove ebbe termine la "Congiura" (foto Wikipedia)
La "Congiura dei Baroni": la ribellione dei nobili contro i d'Aragona
La Congiura dei Baroni è stato un movimento rivoluzionario che ebbe come protagonisti alcuni nobili del Regno di Napoli, da un lato, ed i Re Ferrante d'Aragona ed Alfonso II d'Aragona, dall'altro
La Congiura dei Baroni è stato un movimento rivoluzionario che ebbe come protagonisti alcuni nobili del Regno di Napoli, da un lato, ed i Re Ferrante d'Aragona ed Alfonso II d'Aragona, dall'altro. La Cogiura ebbe come causa scatenante la volontà di modernizzazione dello stato napoletano da parte del re aragonese e la volontà di mantenere i privilegi dei baroni. Il Regno di Napoli, infatti, era diviso in feudi e governato interamente da grandi dinastie nobiliari che, nel corso dei secoli, avevano ingigantito il proprio potere che arrivava a rivaleggiare con quello dei regnanti.
Nel 1485, dopo più di 20 anni da i primi scontri, mai del tutto sopiti, alcune famiglie nobili, capeggiate da Antonello Sanseverino, dopo essersi riunite a Melfi si ribellarono nuovamente al dominio aragonese. Il piano era semplice: alcuni nobili che governavano i territori intorno Napoli avrebbero avuto il compito di impedire le comunicazioni tra il re ed il resto del regno in attesa delle truppe del Papa che appoggiava convintamente la ribellione. Ma Ferrante, scoperto il tentativo di ribellione, riuscì a bloccare le truppe papali e, grazie all'alleanza con gli Sforza di Milano, inseguì e processò molti degli autori della Congiura. La ribellione ebbe fine nel 1487 quando, con la scusa di un invito al matrimonio della nipote, Ferrante riunì gli ultimi congiurati a Castel Nuovo dove, nella sala dei baroni, li fece catturare e giustiziare. Antonello Sanseverino, per fuggire all'ira del re, si travestì da mulattiere e scappò in Francia dove convinse Carlo VIII ad un'infruttuosa guerra di conquista del regno di Napoli.