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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Consorzio Farmaceutico di Salerno, la Corte dei Conti: "Non ci fu danno erariale"

I giudici contabili hanno assolto amministratori e dirigenti del CFI (Consorzio Farmaceutico Intercomunale di Salerno) dall’accusa della Procura

La Corte dei Conti assolve amministratori e dirigenti del CFI (Consorzio Farmaceutico Intercomunale di Salerno) dall’accusa della Procura. Con la sentenza numero 49 del 2021, la Sezione giurisdizionale regionale per la Campania della Corte dei Conti, ha assolto l’intero Consiglio di Amministrazione del Consorzio Farmaceutico Intercomunale (C.F.I.) di Salerno nel processo che ha visto la Procura contabile portare sul banco degli accusati sin dal 2014 due consiliature consortili all’epoca connotate dalla nomina dapprima della “sinistra” di De Luca e poi dalla “destra” di Cirielli.  

L'inchiesta 

Con un primo atto di citazione depositato il 29 dicembre 2014 e rubricato al n. 66848 R.G., la Procura regionale ha citato in giudizio Rita Zenna, Antonio Monaco, Domenica Grimaldi, Vincenzo Carrella, Luigi Di Lallo, Andrea Odierna, Michelangela Vaccaro, Salvatore Laudonio, Tommaso Sorrentino, Flaminio Budetti, Luigi Gravagnuolo, Martino Melchionda, Corrado Liguori, Mario Santocchio, Giovanni Moscatiello e Pasquale Marino, nelle rispettive qualità di Direttore generale, di componenti del Collegio dei revisori, di componenti del C.d.A. e di Sindaci o delegati in Assemblea che hanno votato il rendiconto dell’esercizio 2008, per sentirli condannare, in solido tra loro, al risarcimento del danno di 2.490.876,75 euro asseritamente subito dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale (C.F.I.) di Salerno, costituito ex art. 31 Tuel per la gestione delle farmacie e la distribuzione al dettaglio o all'ingrosso nel settore farmaceutico. 

Tutto è nato da una denuncia di danno pervenuta il 30 dicembre 2010 dall'avvocato Marco Galdi, Presidente dell'Assemblea dei Soci del C.F.I. e Sindaco pro tempore di Cava de’ Tirreni, con la quale si segnalavano alcuni illeciti collegati all'approvazione del bilancio consortile al 31 dicembre 2009, come rilevati dalla perizia giurata resa dottore Allocca, esperto incaricato dal C.d.A., sui bilanci degli esercizi 2008 e 2009, annessa al verbale dell'Assemblea dei soci n. 49 del 14 dicembre 2010.  All’esito delle indagini penali, il Presidente, i membri del C.d.A. e il Direttore Generale del Consorzio erano stati rinviati a giudizio, con Decreto del G.I.P. presso il Tribunale di Salerno del 23 maggio 2012, nell'ambito dei procedimenti n. 2075/11/21 RGNR e n. 12430/11/R/GIP, in quanto avrebbero posto in es-sere condotte fraudolente e artificiose al fine di occultare la reale situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Consorzio, sopravvalutando le giacenze delle merci in magazzino e dando luogo, in tal modo, a una variazione del risultato economico di esercizio superiore al 5%, nonché a una variazione del patrimonio netto superiore all’1 %.

Con un secondo atto di citazione, depositato il 23 settembre 2015 e rubricato n. 67257 R.G., la Procura regionale aveva infatti convenuto in giudizio, i sigg. Rita Zenna, Antonio Monaco, Antonio Fogliame, Giuseppe De Luca, Bruno Di Nesta, Luigi Ferrara, Massimiliano Miranda, Salvatore Laudonio, Tommaso Sorrentino, Flaminio Budetti, Roberto Palladino, Corrado Liguori e Pasquale Marino, nelle rispettive qualità di Direttore generale, di componenti del Collegio dei revisori, di componenti del C.d.A. e di Sindaci o delegati in Assemblea che hanno votato il rendiconto dell’esercizio 2009, ai fini del ristoro del presunto danno subito dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale (C.F.I.) di Salerno nel predetto esercizio finanziario. E ciò sulla base della perizia redatta dal dottore Allocca, all’uopo ipotizzando una consistente differenza tra il valore delle rimanenze dichiarate in bilancio, ricalcolate con la corretta applicazione del metodo del dettaglio e la reale consistenza delle rimanenze ricostruita a ritroso dalla Guardia di Finanza a seguito della verifica condotta in fase istruttoria nel 2014, e con una partita di danno relativo al 2009   quantificato in euro 598.723,18, quale differenza tra le rimanenze dichiarate nel bilancio 2009 ricalcolate con la corretta applicazione del metodo del dettaglio (euro 3.908.824,00) e la consistenza (rectius, il differenziale) delle rimanenze ricostruite a ritroso dalla Guardia di Finanza (819.223,87 euro, con percentuale di abbattimento del 74,31% annuo della consistenza al 31.12.2012), da ultimo sterilizzata del danno dell’esercizio 2008 (euro 2.490.876,95).

Con un terzo atto di citazione, depositato il 21 ottobre 2015 e rubricato al n. 67299 R.G., ha convenuto in giudizio Rita Zenna, Salvatore Memoli, Raffaele Di Rosa, Pierfederico De Filippis, Massimo Rotondi, Claudia Di Fronzo, Gennaro De Martino, Tommaso Sorrentino, Flaminio Budetti, Marco Galdi, Pasqualino Aliberti e Giovanni Moscatiello, nelle rispettive qualità di Direttore generale, di componenti del Collegio dei revisori, di componenti del C.d.A. e di Sindaci o delegati in Assemblea che hanno votato il rendiconto dell’esercizio 2010, ai fini del ristoro del presunto danno subito dal Consorzio Farmaceutico Intercomunale (C.F.I.) di Salerno nel predetto esercizio finanziario. E ciò per un presunto danno derivante dal consuntivo 2010, con richiesta di refusione in via solidale, stante la natura dolosa delle condotte contestate, quantificato in 481.903,94 euro, ossia in misura pari alla differenza tra il valore delle rimanenze dichiarate in bilancio 2010 ricalcolate con la corretta applicazione del metodo del dettaglio (4.485.738,00 euro)  e la consistenza (rectius, il differenziale) delle rimanenze ricostruite a ritroso dalla G.d.F. (914.233,93 euro, con percentuale di abbattimento del 74,31% annuo della consistenza al 31.12.2012), al netto del danno dell’esercizio precedente (3.089.600,13 euro).

L'assoluzione 

Con la sentenza n. 49/2021, la Corte dei Conti, ha riunito i tre distinti giudizi;  ha respinto le pretese risarcitorie della Procura regionale, mandando assolti i convenuti Memoli Salvatore, De Filippis Pierfederico, Rotondi Massimo, Di Fronzo Claudia, e Di rosa Raffaele (tutti questi difesi dall’avvocato Nicola Scarpa e già assolti con formula piena in sede di processo penale “stante il difetto di prova della presunta sopravvalutazione delle rimanenze e, dunque, dell’elemento oggettivo del reato di false comunicazioni sociali, ha disposto l’assoluzione degli imputati perché il fatto non sussiste”). E ciò sull’espresso convincimento che: ”se tali considerazioni, vertendo in ordine al medesimo “fatto” su cui si controverte in questa sede, pur in assenza di prova in ordine al passaggio in giudicato della decisione, costituiscono senz’altro elementi su cui questo Giudice può fondare il proprio libero convincimento.  Se, dunque, nel giudizio penale non è stata dimostrata la “premessa da cui ha preso le mosse l'apprezzamento del consulente del P.M.”, ossia l'asserita sopravvalutazione delle rimanenze di magazzino, tale circostanza non può non avere refluenza nell’odierna sede, in cui, in assenza di un dato concreto e reale, non risulta provata la presunta “inesistenza” dei valori del ma-gazzino del C.F.I. per il triennio 2008-2010 in contestazione” … “In ogni caso, come correttamente dedotto dalle Difese, non risulta in alcun modo raggiunta la prova dell’esistenza di un danno concreto e attuale, dal momento che l’eventuale errata contabilizzazione delle rimanenze di magazzino darebbe luogo a una mera risultanza contabile negativa, per il cui ripiano non risulta che il Consorzio sia mai intervenuto a livello né finanziario (con esborso, cioè, di denaro pubblico), né patrimoniale (ossia con conferimenti di beni).”. Di tale impostazione difensiva accolta dalla Corte, hanno beneficiato in termini di concreta “assoluzione” anche Zenna Rita, Gravagnuolo Luigi, Sorrentino Tommaso, Vaccaro Michelangela, Marino Pasquale, Di Lallo Luigi, Moscatiello Giovanni, Grimaldi Domenica, Santocchio Mario, Liguori Corrado, Odierna Andrea, Monaco Antonio, Melchionda Martino, Budetti Flaminio, Laudonio Salvatore, De Luca Giuseppe, Palladino Roberto, Ferrara Luigi, Di Nesta Bruno, Fogliame Antonio, Miranda Massimiliano, De Martino Gennaro, Aliberti Pasqualino, Galdi Marco, con conseguente condanna anche del Consorzio Farmaceutico al pagamento delle spese dei tre processi agli amministratori e dipendenti assolti.

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