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Cronaca

Dal Cilento a Expo, dal Po all’Alta Irpinia: convegno su turismo e aree interne

Il manager Gianpiero Comolli: "Il distretto tematico integrato è la base del sistema turistico locale”. A rappresentare il Cilento il sindaco di Pollica Stefano Pisani

Dieta Mediterranea, Alta Irpinia, Turismo, Area Vasta sono stati i temi dell’incontro “Dalla Costa all’Alta Irpinia, la dieta mediterranea come stile di vita” che si è tenuto a Teora , nella sala Europa del Comune, con la partecipazione di esperti, sindaci, tecnici locali per parlare anche di produzioni locali, piatti tipici, strumenti operativi, esempi di successo già avviati in altre regioni o aree vaste dell’Italia, come per esempio “UnPOxExPO2015” lanciato nel 2010 in previsione di Expo Milano 2015 che coinvolge 12 distretti lungo l’asta fluviale del fiume Po in pianura padana, incrocio fra dieta mediterranea e dieta continentale. Apertura dei lavori e introduzione al tema da parte del sindaco di Teora, Stefano Farina. Moderatore del convegno Dora Costantini, esperta di marketing territoriale e referente tecnico dell’ATS costituita dai 25 comuni dell’Alta Irpinia, fautori dell’incontro.

Seduti al tavolo Ferruccio Capone, sindaco di Montella, il sindaco di Pollica Stefano Pisani e Rossella Spatola, export manager, Giampietro Comolli, manager di distretti territoriali agroalimentari e turiostici e fondatore di “UnPOxExPO”, il giornalista enogastronomo Carlo Galimberti, il professore Raffaele Palumbo, presidente dipartimento studi e ricerche turistiche sviluppo territoriale Unitelma Sapienza e ingegnere Attilio Minafra, ideatore del sigillo informatico. Presenti diversi sindaci dell’Alta Irpinia e non solo, fra cui il sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, il sindaco di Andretta Giuseppe Guglielmo, il sindaco di Calabritto Gelsomino Centanni e studiosi del turismo enogastronomico. Tema generale dell’incontro è stato soprattutto quello del mangiare bene, sano in un ambiente di paesaggio culturale enogastronomico, come Comolli ha definito l’Alta Irpinia.  

Vivere in modo naturale, come ci insegna la nostra tradizione, aiuta a stare meglio, rispetto ad esempio, allo stile delle grandi città”, ha esordito il primo cittadino Farina. Questo, però, presuppone che vengano valorizzate e premiate le eccellenze irpine, i prodotti locali, che per essere considerati tali, come spiegato  Comolli, devono essere: “coltivati, trasformati e confezionati nello stesso luogo di origine. Questo è il solo e vero made in Italy. Tutt’altra cosa e diversa è l’Italian Style”. Bisogna preservare quei prodotti che costituiscono la “dieta meridionale”, come preferisce definirla Galimberti, quella che nel 2010 è stata riconosciuta dall’Unesco come “Patrimonio culturale e immateriale dell’umanità”. Un obiettivo centrale e strategico che viene proposto anche dall'ATS di Montella. “Mettere in evidenza le eccellenze per permettere lo sviluppo di questi paesi ed evitare lo spopolamento, creando nuove imprese e una identità territoriale diffusa”, ha spiegato il sindaco Capone, ”per questo è diventato obbligatorio lavorare in squadra”.  “Oggi si fa ancora turismo in base ai confini amministrativi dei territori, è un grosso errore”, ha affermato Comolli.

L’idea dell’agire insieme è stato puntualizzato anche da Stefano Pisani, sindaco di Pollica e titolare del progetto italiano dedicato alla Dieta Mediterranea – Unesco  che ha spiegato come le aree interne, meno popolose “sono in grado di fare cose straordinarie, grazie al senso di collaborazione, alla voglia di dare concretezza e divulgazione di specificità”. “Gli stranieri vengono in Italia principalmente per l’enogastronomia che è il nostro vissuto, la nostra storia, il nostro oro”, ha affermato Galimberti. Diversi i temi sollevati dagli altri interventi soprattutto per sottolineare che territori di collina, di aree interne, composti da piccole imprese familiari, piccoli poderi, mercati locali hanno difficoltà, da soli, di affrontare la commercializzazione mondiale per cui se si vogliono preservare tradizioni, storia, cultura e civiltà di millenni da trasmettere agli altri bisogna ricorrere alla conoscenza diretta, alla attrazione turistica, a considerare – come ribadito da Comolli –  l’importanza di attrarre stranieri, mantenere presidi di territori autonomi e coordinati e fare in modo che le attività produttive agroalimentari di aree svantaggiate e interne siano il biglietto da visita, siano l’accoglienza dei turisti.

In particolare Comolli ha anche illustrato il progetto tematico distrettuale “UnPOxExPO” che ha finora  accompagnato lungo il Po oltre 250mila expovisitatori da aprile a settembre, un record per una area non vocata al turismo, che si affaccia solo da poco ad un sistema integrato. “Questo successo - ha confidato Comolli - si basa su un lavoro strategico di anni, accolto da centinaia di attori e soggetti puntando su pacchetti-percorsi turistici che mettono insieme cultura-territorio-prodotti-turismo”.    

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