Covid-19, rimosso il coordinatore del PS: scoppia la polemica al "Ruggi"
Resta alta la tensione anche sulla prevenzione. La Cgil denuncia la carenza di dispositivi di protezione individuali ed oculare, cuffie, mascherine FFP3 e calzari, camici impermeabili
Tensione alle stelle all’azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno dov’è stato rimosso il coordinatore del Pronto Soccorso Rino Finamore. Alla base vi sarebbero dissidi interni per la mancata attivazione della tenda pre-triage, di percorsi dedicati e separati per i pazienti affetti da Covid-19, per i tamponi che non sarebbero ancora stati effettuati sul personale sanitari oltre che per l’insufficienza delle mascherine di protezione per medici, paramedici e infermieri. A denunciarlo è la Cgil, che chiede l’immediato reintegro del suo delegato: “Non avremmo mai immaginato che la direzione di un importante presidio ospedaliero potesse agire di imperio nella sostituzione del coordinatore di un pronto soccorso durante una emergenza territoriale e nazionale – denuncia il sindacato in una lettera inviata al commissario straordinario Vincenzo D’Amato – Lo riteniamo un atto scellerato e assolutamente inaccettabile”.
La polemica
Carenza di dispositivi di protezione individuali ed oculare, cuffie, mascherine FFP3 e calzari, camici impermeabili: manca quasi tutto nei reparti dei presidi ospedalieri di competenza dell’azienda ospedaliera universitaria. A denunciarlo ai vertici aziendali è sempre la Fp Cgil Salerno con una nota a firma della Rsu aziendale, del segretario provinciale Pasquale Addesso e del segretario generale Antonio Capezzuto. “Il ripetersi di casi in cui pazienti inizialmente negativi sono risultati successivamente positivi al secondo tampone a distanza di qualche giorno – sostiene la Fp Cgil Salerno - evidenzia quanto sia delicato il trattamento dei casi a partire di quelli sospetti e pertanto risulta quantomai urgente fornire tutti gli operatori di dispositivi di mascherine FFP2/FFP3, e non delle sole consuete mascherine chirurgiche. Per questo - conclude la nota - chiediamo di intervenire con urgenza per garantire l’immediato approvvigionamento dei materiali necessari, così da soddisfare il fabbisogno dei presidi ospedalieri per le prossime settimane, decisive per il contrasto del contagio”.