Appalti e servizi pilotati a Casal Velino, chiuse le indagini su Pisapia ed altri 13
Nel mirino degli inquirenti presunte assunzioni pilotate, legami sospetti con cooperative e affidamenti irregolari. La prima cittadina è tuttora sottoposta al divieto di dimora nel suo comune di residenza ed è sospesa – su disposizione del Prefetto di Salerno – dall’incarico
La Procura di Vallo della Lucania ha emesso l’avviso di conclusione delle indagini per il sindaco di Casal Velino Silvia Pisapia ed altri 13 indagati. I reati contestati sono corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, abuso d'ufficio e falsità ideologica. Nel mirino degli inquirenti presunte assunzioni pilotate, legami sospetti con cooperative e affidamenti irregolari. La prima cittadina è tuttora sottoposta al divieto di dimora nel suo comune di residenza ed è sospesa – su disposizione del Prefetto di Salerno – dall’incarico.
L'inchiesta
Secondo gli inquirenti, il sindaco si sarebbe inserito in provvedimenti non di sua competenza, “gestendoli a proprio piacimento”. Dagli accertamenti – sostengono dalla Procura – sarebbe emersa “una macchina burocratica malsana, guidata e strumentalizzata con astuzia attraverso legami con collaboratori e titolari di coperative aggiudicatrici di appalti pubblici”. A far scattare le verifiche alcune segnalazioni relative a presunte illegittimità intercorse nella procedura amministrativa relativa alla realizzazione dell’Area Piano Insediamento Produttivo in località Vallo Scalo. I reati contestati sarebbero stati messi in atto – secondo la Procura vallese – con lo scopo di acquisire “il controllo di concessioni, autorizzazioni, appalti e pubblici servizi” e, quindi, per realizzare “profitti ingiusti attraverso la sistematica e illegittima attribuzione degli appalti a imprenditori “amici” in cambio di un consolidamento del potere politico attraverso l’attribuzione ai “clientes” di posti di lavoro”. “Una logica di reciproca e mutua assistenza quella posta in essere, con un solo, inequivocabile, fine ossia quello di affidare illecitamente i servizi comunali inerenti la portualità, la manutenzione, la raccolta dei rifiuti, la refezione nonché di accaparrarsi illegittimi permessi di costruire in zone particolarmente appetibili dal punto di vista edilizio”.