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Cronaca

Soppressione Corte d'Appello, i penalisti scrivono a De Luca e Orlando

Il presidente Michele Sarno avverte: "Entro trenta giorni io proporrò all’assemblea di votare uno sciopero di una settimana in attesa che arrivino delle risposte. Siamo davvero pronti a tutto"

I penalisti salernitani chiederanno un incontro ufficiale al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e al ministro della giustizia Andrea Orlando per discutere dell’accorpamento, stabilito dal Governo, degli uffici della Corte d’Appello del capoluogo con quelli di Napoli. Ad annunciarlo è stato questa mattina il presidente della Camera Penale Michele Sarno nel corso di un’affollata assemblea organizzata presso l’”Aula Parrilli” del tribunale cittadino, al termine della quale è stato sottoscritto un documento che sarà inviato sia al governatore che all’esponente del Governo Renzi. A preoccupare i penalisti l’ipotesi di riforma della geografia giudiziaria redatta dalla commissione ministeriale guidata dall’ex presidente del Csm Michele Vietti che prevede una sola Corte d’Appello per ogni regione italiana con ulteriori tagli ai tribunali e alle Procure della Repubblica. “Noi oggi - ha affermato Sarno - investiamo della questione coloro che sono i rappresentanti e i referenti naturali sotto il profilo istituzionale, ossia il presidente De Luca, che ha un rapporto di vicinanza, di affetto e di straordinario connubio con la città di Salerno, e anche il ministro Orlando. Ad entrambi una nostra delegazione chiederà un incontro istituzionale. E’ evidente che, rispetto a tutti questi che sono i sondaggi della politica, noi metteremo in piedi una battaglia vera e propria”.

Poi Sarno annuncia: “Entro trenta giorni io proporrò all’assemblea di votare uno sciopero di una settimana in attesa che arrivino delle risposte. Nel caso non dovesse arrivare  adotteremo qualsiasi forma di lotta e di protesta per evitare che questo scempio colpisca la nostra comunità”.  Infine il presidente della Camera Penale ha ricordato che la Corte d’Appello salernitana ha un bacino d’utenza di 1 milione di cittadini che, nel caso la riforma venisse approvata, ricadrebbe sugli uffici della Corte d’Appello di Napoli. “Ci vogliono togliere l’Autorità Portuale, ora anche la Corte d’Appello, per quale motivo – si è domandato Sarno – c’è questo accanimento verso la nostra Salerno?”.

Intanto sulla questione interviene anche il deputato Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia-An) che rivela: ““Ho presentato un’interrogazione al ministro Orlando per chiedere di assumere ogni iniziativa utile per mantenere le Corti d’Appello e i Tribunali di primo grado necessari o, almeno, di valutare l’opportunità di una alternativa che non lasci i territori e i cittadini sforniti di un presidio di giustizia. La bozza del provvedimento, a cui sta lavorando la Commissione Vietti, nel fissare i criteri per il riordino della geografia giudiziaria, mette a rischio la Corte d’Appello di Salerno. Le conseguenze sarebbero drammatiche. Non si può pugnalare ancora una volta il nostro territorio. Già l’intervento legislativo di quattro anni fa – spiega - era stato un vero e proprio terremoto. Ora arriva la nuova pretesa cura dimagrante, che disegna uno Stato che arretra sulla giustizia e sulla possibilità di perseguire il crimine e, conseguentemente, uno Stato che arretra nei servizi al cittadino e che rende sempre meno accessibile la giustizia con sempre maggiori oneri a carico degli italiani, trasformandola da diritto a privilegio di pochi”.

Per Cirielli “siamo di fronte ad una situazione di grave emergenza su tutto il territorio nazionale e l’incosciente indifferenza riservata dalle istituzioni al problema condurrà all’implosione del sistema giustizia e, nel settore penale, alla compressione dei diritti fondamentali assicurati dagli articoli 24 e 111 della Carta costituzionale. Rivolgo un appello ai parlamentari salernitani di maggioranza– conclude Cirielli - Dopo l’Autorità Portuale, non cedano anche a questa ennesima prepotenza di Renzi”.

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