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Sabato, 30 Settembre 2023
Cronaca Pagani

Covid-19: a Pagani chiudono tutte le scuole, i "No dad" vogliono commissariare De Luca

Il sindaco De Prisco, inoltre, diffida i genitori affinchè i loro figli non frequentino luoghi pubblici di aggregazione e di assembramento, quali bar, piazze, ristoranti, parchi, sale da gioco ecc..

Scuole chiuse a Pagani. Il sindaco Raffaele Maria De Prisco ha firmato un’ordinanza che dispone la sospensione dell’attività didattica in presenza per tutti gli istituti di ogni ordine e grado del comune da oggi (17 febbraio) fino al 2 marzo prossimo. Tale provvedimento, però, consente l’attività in presenza con riferimento alle categorie protette e/o fragili secondo quanto previsto dalle ordinanze regionali e dalle disposizioni ministeriali.  Non solo. “Si diffida - scrive De Prisco - altresì tutti i componenti delle fasce di età scolastica compresi dai 0 ai 17 anni e ai loro genitori di evitare che gli stessi frequentino luoghi pubblici di aggregazione e di assembramento, quali bar, piazze, ristoranti, parchi, sale da gioco, etc”.

La polemica

Intanto, il coordinamento Scuole Aperte della Campania ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai ministri dell’Istruzione Patrizio Bianchi, della Salute Roberto Speranza, delle Pari opportunità Elena Bonetti e delle Disabilità Erika Stefani affinché il Governo si sostituisca alla Regione Campania e ai Comuni sulle decisioni da prendere in merito alla riapertura della scuola. La rete No Dad ricorda al nuovo esecutivo che in Campania "le scuole sono state le ultime ad aprire sul territorio nazionale (il 28 settembre) e le prime a chiudere di nuovo il 16 ottobre e, con altalenanti e parziali aperture di alcuni gradi, a riaprire in toto solo il 1° febbraio. Tutto questo contrariamente alle disposizioni governative nazionali". La Dad ha significato "un aggravio ulteriore del tasso di dispersione scolastica - rilevano - un rischio che in Campania è già ben al di sopra della media del Paese, raggiungendo addirittura il 17,3% della popolazione scolastica totale e il 31,9% per la popolazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado". Il coordinamento ricorda i ricorsi presentanti e accolti dal Tar che hanno imposto alla Regione di "riaprire le scuole sulla base della normativa nazionale, mai applicata a causa di ordinanze continue basate non su dati reali, ma su formule previsionali che, ancora oggi, auspicano la chiusura delle scuole come unica soluzione al problema pandemico, perché ritenute uniche responsabili di contagi". 

I No Dad denunciano una serie di ritardi nella gestione dell'emergenza "spesso demandando ai sindaci e ai singoli dirigenti scolastici la facoltà di chiudere le scuole, generando una enorme confusione e soprattutto una non corretta applicazione dei protocolli Covid nei singoli casi, ingenerando situazioni assurde come la chiusura di interi plessi scolastici o di istituti di interi comuni per due o tre contagi tra studenti o operatori scolastici". Per il coordinamento, in Campania è in atto una "interpretazione distorta a livello locale, a maggior ragione se i dati, i medesimi inviati alla cabina di regia del ministero della Salute, pongono la nostra regione in zona gialla, secondo i criteri ministeriali". "Altro non desideriamo - prosegue la lettera - che allinearci ad una normativa e ad una gestione nazionale. E non solo perché desideriamo sentirci italiani, ma perché siamo stanchi di un clima di terrore psicologico perpetrato ai danni della salute psico-fisica di tutti noi, piccoli e grandi. In una situazione di terribile gap economico, formativo, culturale che tristemente attanaglia la nostra Regione e tutto il Sud Italia, la scuola è il primo presidio di legalità e di rinascita".
 

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