De Luca chiude le scuole, la protesta dei genitori a Salerno: "Giù le mani dai bambini"
Centinaia di mamme e papà si sono ritrovati in Piazza Amendola, davanti alla Prefettura, per schierarsi contro la nuova ordinanza del governatore e ribadire a gran voce che "la scuola è il posto più sicuro, anche rispetto alla casa"
"Ora basta, giù le mani dei bambini". Sono queste le frasi che campeggiano su sedie e banchetti portati in Piazza Amandola, a Salerno, davanti la sede della Prefettura, dove si è tenuto un presidio di genitori che "intendono rimarcare l'illegittima chiusura a tappeto delle scuole della Campania decisa dal presidente De Luca".
La protesta delle mamme
"Vogliamo solo - spiegano alcune mamme - che i nostri figli possano vivere il proprio percorso educativo, compatibilmente con le restrizioni imposte dalle disposizioni anti-Covid. Ma per loro sarebbe troppo rinunciare alla didattica in presenza. Soprattutto per i bimbi più piccoli è necessario il contatto umano con i propri maestri. Durante il lockdown tutti abbiamo fatto uno sforzo enorme. Ma ora non siamo più disposti a costringere i nostri figli a questi sacrifici". "Mio figlio - aggiunge un'altra mamma - ha la fibrosi cistica. Avevo paura di mandarlo a scuola, sono molto più preoccupata ma ho visto che nella sua scuola si sono attrezzati per fare tutto in sicurezza. La scuola è il posto più sicuro, anche rispetto alla stessa casa". "Ci sono - ribadisce un papà - mobilitazioni in tutta la regione. E' un movimento spontaneo per la difesa della scuola che vogliamo difendere fino in fondo. Qui è in gioco il futuro dei nostri figli".
La foto simbolo
Il ricorso al Tar
Il documento dei genitori:
Nella nostra Regione hanno chiuso di nuovo le Scuole facendo pagare a studenti e genitori, e in generale alla società tutta, le inefficienze e le incoerenze con cui si sta gestendo la pandemia. Il Governo, la Ministra Azzolina - che oggi si dichiara contraria alla chiusura delle Scuole in Campania - insieme al Governo Regionale e le Amministrazioni Locali, hanno riaperto le Scuole nella totale incertezza sia dal punto di vista didattico che sanitario. Molte scuole sono state costrette a riaprire con orario ridotto e provvisorio, altre hanno dovuto ricorrere al sistema misto in presenza e a distanza, le classi pollaio non sono affatto diminuite e gli alunni disabili sono stati ancora più penalizzati da questa situazione precaria. Inammissibile incuria, visto il lungo periodo in cui le scuole sono state chiuse, con l’aggravante che già in estate era stato ampiamente previsto un ritorno diffuso dei contagi. Cosa hanno fatto, dallo scorso mese di marzo, per evitare di trovarci oggi in una tale situazione? Poco e male. Nessun massiccio piano di investimenti per migliorare e mettere in sicurezza le strutture scolastiche, nessun recupero di strutture pubbliche dismesse per aumentare il numero delle aule, nessun potenziamento dei trasporti pubblici. E rispetto al trasporto pubblico, che oggi viene considerato il maggior veicolo del Covid, invece di potenziarlo, come si sarebbe dovuto fare e come da mesi stanno chiedendo i movimenti studenteschi, si è scelto di non intervenire, rinunciando, di fatto, a quelle forme di distanziamento fisico che tanto viene raccomandato per evitare contagi. Eppure tantissime scuole si sono organizzate, prima dell' inizio dell' anno scolastico e dopo tre rinvii, per organizzare il rispetto di tutte le precauzioni anti Covid. Le scuole primarie sono luoghi sicuri! Chiudere ancora una volta le Scuole perché non si è stati capaci di gestire e governare l’emergenza sanitaria è il segno del fallimento totale in primis del nostro Governo Regionale che, invece di continuare con la propaganda, deve intervenire immediatamente per porre fine a questa inciviltà a danno dell’istruzione e della formazione delle studentesse e degli studenti, tra l’altro in una regione con un altissimo tasso di abbandono e dispersione scolastica. Ribadiamo la necessità di riaprire le scuole in sicurezza!Chiediamo che i finanziamenti attuali e quelli futuri non vengano sperperati, ma utilizzati razionalmente: per un’ immediata riduzione del numero di alunne/i per classe, intervenendo sull’edilizia scolastica per recuperare spazi inutilizzati; per interventi strutturali finalizzati a mettere in sicurezza gli edifici scolastici; per l’assunzione di tutti i docenti utili ad eliminare le classi pollaio insieme ad esperti per il supporto psicologico a studenti e famiglie; per un immediato potenziamento dei trasporti pubblici, aumentando le corse nelle ore di punta; per garantire maggiori controlli sanitari: tamponi e test rapidi gratuiti per studenti, docenti e tutto il personale scolastico”