Crac Amato, indagato anche l'ex ragioniere dell'azienda
Secondo molti dei coinvolti era il vero depositario dei conti e per il quale i giudici della prima sezione penale hanno inviato gli atti alla Procura sollecitando un approfondimento
Spunta un nuovo indagato per il fallimento del pastificio “Amato” di Salerno. Si tratta – rivela La Città – di Luigi Anzalone, l’anziano ragioniere che secondo molti dei coinvolti nel crac era il vero depositario dei conti e per il quale i giudici della prima sezione penale (che hanno chiuso con 7 condanne e 19 assoluzioni il processo di primo grado) hanno inviato gli atti alla Procura sollecitando un approfondimento. La sentenza risale all’aprile dello scorso anno, ora il nome di Anzalone è scritto sul registro degli indagati e pochi giorni fa il pubblico ministero Vincenzo Senatore ha firmato per lui l’avviso di conclusione delle indagini.
La sentenza
Per il crac del pastificio salernitano sono stati condannati: l’ex sottosegretario Paolo Del Mese (4 anni di reclusione), Antonio Anastasio a tre anni, Leonardo De Filippo e Mirko Mannaro a due anni, Marcello Mascolo e Alfredo Delehaye ad un anno e sei mesi e Pietro Vassena ad un anno. I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Fabio Zunica, a latere Marilena Albarano e Ginevra Piccirillo) hanno inoltre disposto l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni di Del Mese e Anastasio, condannandoli anche, assieme a Mannaro, De Filippo, Mascolo e Delehaye, al risarcimento dei danni in favore della parte civile, curatela fallimentare, della società Antonio Amato e C. Mulini e Pastifici in Salerno spa. Sospiro di sollievo, invece, per gli altri 19 imputati, tra cui l'ex presidente nazionale dell'Ordine dei commercialisti, Claudio Siciliotti, che sono stati assolti.