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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ance Salerno: "Il Credit crunch continua a pesare sul comparto edile"

Per il presidente Lombardi: "L’edilizia resta la filiera più gravemente colpita dalla recessione di questi ultimi anni. E’ un dato di fatto consolidatosi sotto gli occhi della politica e delle istituzioni senza che fossero attivati interventi concreti"

Secondo i dati raccolti dal Centro studi Ance Salerno, per tutto il secondo semestre del 2014 la stretta creditizia ha continuato a farsi sentire sulle imprese edili salernitane. Il comparto, secondo i dati, non riesce a riattivare relazioni con il circuito bancario funzionali al rilancio degli investimenti. "Sono stati ottenuti solo il 16% dei finanziamenti richiesti, mentre il 38% delle imprese intervistate non ha ritenuti di richiedere prestiti".

Solo il 41% delle relazioni tra imprese e banche viene giudicata sufficiente, mentre ben il 40% degli intervistati le ritiene insufficienti. Rimane sempre alta la percentuale di imprese che ritiene la contrazione del credito uno degli elementi in grado di alimentare il rischio usura in provincia di Salerno: è pari al 44% (totalmente d’accordo), valore che, sommato al 26% di abbastanza d’accordo, determina un 70% di imprenditori che si dichiarano potenzialmente esposti al rischio usura.

"L’analisi del Centro Studi della nostra Associazione – commenta il presidente di Ance Salerno, Antonio Lombardi - tratteggia nel II semestre 2014 e per l’avvio del 2015 un quadro complessivamente negativo: l’edilizia resta la filiera produttiva più gravemente colpita dalla recessione di questi ultimi anni. E’ un dato di fatto, che si è consolidato sotto gli occhi della filiera politica ed istituzionale senza che fossero attivati interventi con concrete ricadute in termini di ripresa degli investimenti pubblici. A ciò occorre aggiungere la forte penalizzazione che il circuito del credito ha imposto alle nostre aziende. Tutte le analisi confermano - continua Lombardi - che il comparto più gravato dal credit crunch è stato quello edilizio. Il 2014 si chiude, quindi, con un forte calo di produzione e di fatturato, che ha avuto, come era logico, riflessi molto gravi sul piano occupazionale".

Ance . Perché? Perché non si ravvisano elementi sistemici in grado di riavviare con continuità un settore che sconta prima di tutto il drastico taglio della spesa, la compressione dei redditi delle famiglie, il clima di incertezza rispetto al futuro economico nel breve e medio periodo, l’inefficienza della macchina amministrativa e la complessità dei meccanismi di spesa dei fondi europei" conclude Lombardi.

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