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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Crescent, l'ira di De Luca su Giovanna Calvino: "Non sa niente di Salerno"

Il primo cittadino risponde alle critiche giunte dalla figlia di Italo Calvino in merito alla costruzione del grande cantiere del Crescent: "Arruolata tra i sostenitori del nulla"

"Non tutti sono obbligati a capire che quando si apre un dibattito culturale, con interlocutori di rilievo internazionale, sul tema del rinnovo urbano, è doveroso lasciare da parte provincialismo e cialtroneria". Così il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca risponde a Giovanna Calvino, figlia del noto scrittore italiano Italo, che nella giornata di ieri lo aveva criticato per aver utilizzato una frase di suo padre su un manifesto di un convegno sull'urbanistica svoltosi ieri mattina a Palazzo di Città alla presenza di Bofill e Sgarbi.

"Stiamo cercando di elaborare, sulla base di una straordinaria esperienza di trasformazione urbana, una “Carta di Salerno”, attraverso un dibattito libero e pluralistico, che si svilupperà nei prossimi mesi. Pensiamo - precisa De Luca - ad un breve documento con due obiettivi: aprire per l’Italia, nel campo della rigenerazione urbana, una nuova stagione del “bello”, ricca di una varietà di opere e di linguaggi architettonici; e poi, in secondo luogo,  sviluppare una riflessione su come i “progetti” possano  diventare realtà, in un paese sostanzialmente bloccato e condizionato dalla sottocultura del comitatismo e del conservatorismo burocratico".

Poi aggiunge: "E’ incredibile. Sono stati capaci di chiamare in causa a New York la figlia di Calvino, che presumibilmente non sa niente di Salerno, per arruolarla tra i sostenitori del nulla. La citazione di Zora è assolutamente corretta. Essa è riferita non ad una singola opera ma, come è ovvio, alla sottocultura della conservazione a prescindere, del rifiuto ottuso e pregiudiziale all’innovazione. La frase - spiega De Luca - è lì ed è quella. Che cosa si contesta? La grammatica? La citazione che viene contrapposta (in modo in questo caso si strumentale, perché riferito nientemeno  che ad un singolo edificio di oggi, e che io peraltro non ho neanche citato nella mia introduzione) è del tutto sbagliata".

"Nell’area in questione - sottolinea - non c’è nessun digradar della costa offeso dalla febbre del cemento. Lì c’era un’area totalmente cementificata; lì c’erano decine di capannoni fatiscenti; lì c’era il degrado più vergognoso (documentato da immagini che sono sul sito del Comune di Salerno e che ogni persona corretta dovrebbe conoscere); lì c’era un pezzo di città sottratto e precluso ai cittadini; lì c’è un solo esempio di speculazione edilizia, ed è il Palazzo ex Inail, uno scempio urbano, occupato da alcuni in maniera clientelare, e di cui nessuno dei finti ambientalisti ha mai detto parola".

Infine il sindaco conclude: "Avremo la forza e la pazienza per rispondere, punto su punto, ai nemici di Salerno, ed ai cialtroni di tutti i tipi. Avremo la forza di continuare a costruire un futuro di lavoro per i tanti giovani che aspettano che le Istituzioni creino occasioni ed opportunità di vita, per chi non può vivere del nulla".

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