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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Crescent, le associazioni chiedono un incontro al ministro Costa

Italia Nostra e No Crescent chiedono all'esponente del Governo Conte di interessarsi del grande cantiere aperto sul lungomare di Salerno

Italia Nostra Onlus ed il Comitato No Crescent, in riferimento alla questione Crescent e Piazza della Libertà dell’area di “Santa Teresa” di Salerno hanno richiesto un intervento urgente al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

La denuncia

Le associazioni, in una nota inviata al ministro, hanno rappresentato che, malgrado l’istruzione di numerosi processi penali, prosegue la costruzione dell’enorme complesso sull’alveo del torrente Fusandola, corso d’acqua plurivincolato nel 1957 dopo l’alluvione del 1954 di Salerno. “Il tratto - ricordano nella nota - terminale del Fusandola è stato deviato abusivamente per far spazio alla mega cementificazione, con enorme danno ambientale e pericolo per la pubblica e privata incolumità”. I “No Crescent” hanno chiesto un intervento urgente del ministro Costa in quanto il processo penale pendente innanzi al Tribunale di Salerno nei confronti dell’ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, dei componenti la Giunta municipale, dei funzionari comunali, dei costruttori e dell’ex Soprintendente, verte solo su “reati di natura paesaggistica ed urbanistica, ma non ambientale”.

Le associazioni hanno evidenziato come il Comune di Salerno “abbia rilasciato una autorizzazione temporanea di esecuzione dei lavori per 48 mesi (!), autorizzazione sottoposta a continui rinnovi al fine di consentire la contestata edificazione”. Inoltre intendono discutere con il ministro Costa di come sia stata realizzata – denunciano - una “vera usurpazione del demanio marittimo lì dove la superficie necessaria del comparto pari a circa 45 mila mq non è stata totalmente sdemanializzata (ad oggi poco più della metà – circa 26mila mq-risulta sdemanializzata)”.  “I beni pubblici della collettività salernitana pertanto non hanno mai perduto le caratteristiche del Demanio marittimo (nonchè idrico) e quindi la spiaggia ed il mare, nonché lo stesso alveo del torrente Fusandola, non potevano e non possono essere oggetto di edificazione, nè costituire oggetto di diritti a favore dii terzi. La nota dei “No Crescent” sottolinea anche che l’area di Santa Teresa “è riconosciuta di interesse nazionale circa gli interessi della sicurezza dello Stato e della navigazione marittima, con apposito decreto ministeriale”. E che tali aree “non sono dunque sdemanializzabili, né tantomeno utilizzabili per fini edificatori”.

Di qui l’appello finale:

L’intera vicenda dell’ecomostro Crescent è da tempo questione nazionale, espressione di una discutibile pratica amministrativa e di una cattiva gestione del territorio. Il nuovo Governo dovrà avere piena consapevolezza di quanto accade a Salerno perché la devastazione ambientale e paesaggistica in atto è sotto gli occhi di tutti e, pertanto, il nuovo esecutivo dovrà porvi rimedio, anche per dare un nuovo segnale al Paese. La devastazione ambientale va immediatamente fermata, perché le pratiche speculative non vincano sulla legalità e sui valori costituzionali”.

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