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Cronaca

Caso Crescent, Italia Nostra scrive a Miccio: "Resista ai privati"

Italia Nostra: "Una parte consistente della città, e dell'Italia, esplicita con azioni concrete e ripetute la volontà di non vedere negati quei concetti essenziali, contrastando così le tendenze all'affarismo che misura le cose col metro del denaro"

"E' finalmente giunto il tempo di invertire la rotta funesta che ha portato il patrimonio architettonico e paesaggistico del nostro Paese a vivere stagioni di degrado e di regressione culturale. Il mastodontico lotto cementizio chiamato Crescent è la plastica espressione di quel degrado culturale e paesistico che da decenni la collettività è costretta a subire, ad esclusivo vantaggio dei privati e degli speculatori". Esordisce così Italia Nostra che invia una lettera al Soprintendente Gennaro Miccio.

"Una diffusa opinione pubblica, anche in ambito nazionale, ha condiviso critiche aspre verso quel condominio, come pure decine di parlamentari di ogni segno politico, di accademici, di storici dell’arte, di esponenti del mondo della cultura hanno espresso convinte disapprovazioni nei confronti dell’intervento urbanistico. - continuano - Ricorderà come la stessa Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistica con una nota del settembre del 2009 inviata al Comune di Salerno esprimeva “forti perplessità in merito alla soluzione progettuale” invitando l’ente locale a rivedere il progetto medesimo. La muraglia che ha già alterato tratti significativi del lungomare cittadino, del centro storico, di un paesaggio urbano dal valore consolidato, è anche il simbolo dell’illegalità. Tutte le autorizzazioni paesaggistiche comunali sono state, nel tempo, annullate dai Giudici amministrativi, le autorizzazioni rilasciate dal Soprintendente che l’ha preceduta sono oggetto di approfondite indagini della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Salerno. Come noto, il Gip del Tribunale Penale di Salerno, con decreto dello scorso 15 novembre, ha disposto il sequestro del cantiere del caseggiato Crescent".

Ricordando come nella vicenda siano in contestazione anche specifici reati ambientali quali la lottizzazione abusiva e l’opera eseguita in assenza di autorizzazione, con ipotizzata violazione delle norme che direttamente tutelano il bene ambiente nonché il bene paesaggio al quale lo Stato riconosce protezione nella Carta Fondamentale (articolo 9), Italia Nostra scrive a Miccio: "Nelle Sue mani v’è ora la possibilità, l’opportunità, di dare un segnale decisivo perché , Salerno, e quindi all’Italia, si possa restituire il giusto valore alla bellezza, al paesaggio, all’ambiente, alla legalità. Lei in questa scelta non è solo. Una parte consistente della città, e dell’Italia, esplicita con azioni concrete e ripetute la volontà di non vedere negati quei concetti essenziali, contrastando così le tendenze all’indifferenza, all’affarismo che misura le cose col metro del denaro, all’affermazione di politiche urbanistiche regressive, spesso sostenute dal falso mito della (finta) riqualificazione. È questo il tempo, Signor Soprintendente, per resistere ai privati, per invertire sul serio la rotta", hanno concluso.

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