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Cronaca

Crescent: i sigilli restano, la decisione del Tribunale di Salerno

L’ultima possibile strada per il dissequestro dell'opera che sorge in piazza della Libertà, resterebbe quella della Cassazione, ma non è detto che i privati la intraprendano

I sigilli non saranno tolti dal Crescent di Salerno. L'opera, infatti, resta sotto sequestro: la decisione è stata confermata stamattina dal Tribunale del Riesame di Salerno che si è espresso sul provvedimento di sequestro della struttura già in atto. Dopo il parere favorevole della Soprintendenza i legali della Rcm hanno provato a convincere i magistrati a cambiare idea, presentando un ricorso. Ma non hanno raggiunto l'obiettivo sperato. I giudici del Riesame, infatti, hanno accolto la tesi della Procura di Salerno che si era opposta alla istanza di dissequestro del complesso edilizio formulata dalla società Crescent srl del gruppo Rainone. Sono cadute, ad ogni modo, contestazioni importanti come quella della lottizzazione abusiva e reati inerenti ai profili paesaggistici.

L’ultima possibile strada per il dissequestro dell'opera che sorge in piazza della Libertà, resterebbe quella della Cassazione. Il cantiere del Crescent è fermo da quasi due anni da quando, nel 2013, il gip Donatella Mancini ne dispose il sequestro preventivo. Ora la palla passa gli imprenditori: non è escluso che questi ultimi scelgano di abbandonare definitivamente il progetto, attivando nei confronti del Comune una clausola compromissoria che costerebbe alle casse dell’ente la riparazione del danno per i privati. Si parlerebbe di circa 50 milioni di euro.
 

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