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Cronaca

De Luca indagato per istigazione al voto di scambio: blitz della Finanza in Regione

Il provvedimento è stato richiesto dal pm Stefania Buda, titolare dell'inchiesta che vede il governatore indagato per aver invitato i 300 amministratori locali a portate voti per il Sì al referendum offrendo fritture di pesce o gite in barca

Continuano senza sosta le indagini della Procura di Napoli sul presunto voto di scambio in Campania, a margine del referendum costituzionale del 4 dicembre. In giornata, infatti, la Guardia di Finanza ha fatto un blitz negli uffici della Regione per acquisire documenti nell’inchiesta che vede indagato per istigazione al voto di scambio il governatore Vincenzo De Luca. Tutta la vicenda, divenuta un caso nazionale, è nata dalle dichiarazioni dell’ex sindaco di Salerno rilasciate durante una riunione con 300 sindaci all’hotel Ramada di Napoli, con cui li invitava a portare voti per il Sì offrendo fritture di pesce o gite in barca. Non solo, ma li invitò a prendere esempio dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri, suo consigliere politico per l’agricoltura a Palazzo Santa Lucia, definito “notoriamente clientelare”. “Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella” esordì De Luca.

Il provvedimento eseguito dalle Fiamme Gialle è stato voluto dal pubblico ministero Stefania Buda, titolare dell'inchiesta. Gli inquirenti intendono accertare chi ha partecipato all'incontro per poi verificare eventuali promesse e pressioni. La vicenda ha suscitato molte polemiche dopo la diffusione del video della riunione e soprattutto per una frase detta dal governatore durante l'incontro che disse al sindaco di Agropoli di offrire una frittura di pesce ai suoi concittadini. "Una battuta", spiegò De Luca nei giorni successivi.

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