rotate-mobile
Cronaca

"Mia madre dimessa dal Ruggi con piaghe e scompensi": la denuncia di una salernitana

La figlia dell'anziana protagonista del caso ha inviato una lettera al direttore dell’Uoc di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, il dottor Giancarlo Accarino

Era stata ricoverata in ospedale e, dimessa dopo una settimana, è stata trovata dalla figlia con piaghe da decubito tanto da rendere necessario l’intervento di un fisioterapista. E' quanto sarebbe accaduto ad un'anziana salernitana: la storia è stata raccontata dalla figlia della donna, la signora G.S. che ha inviato una lettera al direttore dell’Uoc di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare, del dipartimento Cardio Toraco Vascolare e del dipartimento area critica dell’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, il dottor Giancarlo Accarino.

Ecco il testo integrale della lettera


Egregio Dottore Accarino,
sono la figlia della Signora A.M., paziente presso il reparto da Lei diretto dal 06/01 al 13/01/2021. La sera del sei Gennaio abbiamo dovuto trasportare mia mamma al P.S. perchè accusava già da diversi giorni un forte dolore ad una gamba. Essendo affetta da diverse patologie ,diabete ,cardiopatia, ischemica, ci siamo preoccupati perché al piede dove accusava dolore avevamo notato una serie di ematomi. Dopo essere stati circa quattro ore ,ci hanno avvisato che mamma doveva essere ricoverata al reparto chirurgia vascolare, nella torre cardiologica.  L'abbiamo lasciata che era passata la mezzanotte, fornendo oltre al necessario vestiario, anche tutte le informazioni utili riguardante la sua persona a livello medico (cartelle ,esami diagnostici effettuati e quant'altro) e tutto il kit dei medicinali che prende abitualmente, con un foglio dettagliato delle dosi e degli orari. Mi sono raccomandata personalmente con il personale infermieristico e con il dottore di turno delle condizioni di mia mamma e cioè che Lei per le attività personali e quotidiane era completamente non autosufficiente ma che era in grado di camminare se accompagnata e quindi assolutamente non parcheggiarla nel letto perchè avrebbe in pochi giorni ,avuto conseguenze drastiche.

Ci siamo informati ogni singolo giorno ,anche due volte al giorno sulle condizioni  di mamma e ci hanno sempre risposto (in verità anche in maniera gentile) che era sempre tutto ok , a parte la poco propensione al mangiare di mamma. Ci tengo a precisare che mamma in sette giorni di ospedale ha fatto due esami diagnostici , un angiografia e una tac. La mattina del 13/01 è stata dimessa  (ho aspettato circa quattro ore per riprenderla), l'abbiamo portata a casa. Ora descriverLe in quali condizioni era mia mamma ,mi viene difficile. Era sporca, tenga conto che indossava gli stessi calzini con i quali era stata ricoverata .Una volta arrivata a casa abbiamo provveduto immediatamente a lavarla e quando l'abbiamo spogliata abbiamo trovato l'inferno sul suo corpo , era piena di piaghe , con un  livido su un braccio da fare spavento . Aveva la maglia intima(la stessa indossata al momento del ricovero e cioè sette giorni prima)sporca di latte che si era rovesciata addosso perchè non riusciva a bere il latte da sola(preciso che aveva una valigia piena di ricambi vestiari di ogni genere).

Era disidratata, aveva una stomatite in bocca e il diabete scompensato da rischio coma. Infatti la mattina dopo abbiamo dovuto chiamare il 118 perchè aveva la glicemia superiore a 600 e le hanno dovuto somministrare più di 40 U di insulina ad infusione rapida per farle scendere un po la glicemia. Ho dovuto chiamare un fisioterapista per farle praticare delle terapia per rimetterla in piedi, un infermiere per curare  le piaghe da decubito . Ad oggi ,che sono trascorsi 21 giorni dalle dimissioni e mia mamma comincia a stare meglio. Ora chiedo a Lei, in tutta coscienza le sembra normale tutto ciò? L'ospedale dovrebbe essere un luogo sicuro dove affidare i nostri cari , ma dopo l'esperienza di mia mamma  mi sento con reale certezza, pensare l'esatto contrario .

La prego di non venirmi a contare la storiella del Covid perchè non ci sto, il reparto aveva in totale 5 pazienti , mia mamma , una persona di 83 anni è stata completamente abbandonata a se stessa . Allora la realtà vera è che se i pazienti possono essere seguiti dai familiari  nulla può succedere,diversamente possono anche morire . Ma tutto ciò lo trovo oltremodo  ingiusto e Lei che è il Direttore del reparto non dovrebbe permettere nella maniera più assoluta che cose simili avvengano. Pensi solo per un attimo se quella fosse stata la sua di mamma,non oggi che è il primario del reparto, ma come noi delle persone comuni , come avrebbe reagito alla vista di quel corpo martoriato ma completamente indifeso. Voglio precisare che non ho scritto questa mail per un tornaconto personale, non mi interessa ma solo per farle presente ciò che è accaduto e per invitarLa per il futuro ad essere più attento al suo reparto e che tenga sempre bene a mente che ogni singolo paziente che passa per il suo reparto è mamma, padre, sorella fratello di qualcuno e quel qualcuno sarebbe potuto essere anche Lei.
 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Mia madre dimessa dal Ruggi con piaghe e scompensi": la denuncia di una salernitana

SalernoToday è in caricamento