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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Maiori

Università: la denuncia di una studentessa sulle condizioni dei trasporti per l'Ateneo

Un'interessante lettera di Susanna Marciano è stata pubblicata questa mattina da Il Vescovado. La studentessa ha voluto testimoniare le difficoltà che i ragazzi affrontano per raggiungere il campus universitario di Fisciano con i mezzi pubblici

Un'interessante lettera di una studentessa di Maiori è stata pubblicata questa mattina da Il Vescovado. Susanna Marciano, la giovane in questione, ha voluto testimoniare le difficoltà che, troppo spesso, gli studenti sono costretti ad affrontare per raggiungere il campus universitario di Fisciano con i mezzi pubblici. L'avventura della studentessa parte, naturalmente, da Maiori dove avendo acquistato il biglietto della Sita il giorno prima è riuscita a prendere l'affollatissimo bus che la portava a Salerno. Le difficoltà sono iniziate allora. Dalla soppressione del sistema Unico, i biglietti da Salerno all'Università non sono facilmente acquistabili in Costiera amalfitana e, quindi, la ragazza si era ripromessa di acquistarlo una volta giunta a Salerno. Ma qui la sorpresa: "Dopo le infinite curve della Divina - scrive la giovane - giungo a piazza della Concordia e, dopo una breve boccata d'aria, mi accingo a fornirmi del famoso e desiderato biglietto da 1,10 euro, per poter salire a bordo dei lussuosi pullman che da Salerno trasportano gli studenti a Fisciano. Ma la fortuna non vuole continuare a vagabondare con me e la bellezza di due biglietterie, che come già il nome lascia intendere dovrebbero vendere biglietti, mi rispondono di non avere quello che serve a me per raggiungere l'Università ma altri il cui costo è circa il doppio". La ragazza, quindi, ha avuto due scelte: la prima era quella di girare per Salerno con le valigie e le borse in cerca di un tagliando correndo, però, il rischio di arrivare tardi alle lezioni e la seconda, invece, chiedere, salita sul bus, se qualche fortunato era in possesso di un biglietto in più da poterle rivendere.

Purtroppo per Susanna, però, a bordo del bus, nessuno era in possesso di un ticket da poterle dare e gran parte delle persone che, invece, erano riuscite a procurarsi il tagliando, non riuscivano a timbrarlo per la troppa folla presente sul mezzo. Il viaggio, però, era iniziato e la ragazza, facendo buon viso a cattivo gioco, si è ritrovata alla fermata del bus presso il campus di Fisciano con un controllore che chiedeva i biglietti ai ragazzi in uscita dal mezzo. "Avrei potuto mescolarmi fra la folla e farla franca - spiega nella lettera - ma ho deciso di affrontare la situazione e rendere chiaro, più di quanto già non lo fosse, lo stato di indecenza che regnava sovrano a bordo di quel pullman, seppur ormai avesse già fatto scendere la mandria, specificando che è all'ordine del giorno e che da quasi tre anni che frequento l'Università non ho mai avuto l'onore di effettuare un viaggio in condizioni migliori. L'uomo, piuttosto infuriato, mi guarda le mani e nota da subito che non sono fornita di biglietto, quindi per qualche motivo si sente autorizzato ad aggredirmi urlando Dammi i documenti, ti faccio la multa. Con toni pacati, e forse fin troppo educati, provo a spiegare che: sono in viaggio da un'ora e mezza in piedi, che purtroppo le biglietterie non erano fornite, che non avevo altri metodi per procurarmi un biglietto che francamente ho sempre comprato dal momento in cui costa pochi spicci rispetto alle tasse che i miei genitori pagano annualmente per coprire le spese dei servizi, tra cui i trasporti. Ci sarebbe da discutere, poi, sull'obliterazione di un biglietto per viaggiare come gli animali e soprattutto che non è colpa mia se nel 2015, era della famosa tecnologia avanzata, ancora non è possibile acquistare il biglietto a bordo, comprare un biglietto online o semplicemente tramite un'applicazione installata sullo smartphone, come in tutti i Paesi civili del mondo accade".

La storia è terminata con il controllore che, innervosito, ha sanzionato la giovane studentessa con una multa di 40 euro più 1,10 euro per il costo del biglietto non acquistato da Susanna. "Mi si potrebbe obiettare che ho sbagliato a fornire i documenti ad un tale che in realtà non ricopre nessun ruolo per poterli chiedere se non con il supporto dei carabinieri, che in maniera poco furba non ho girato i tacchi e sono andata via e che, addirittura, ho speso venti minuti del mio tempo provando a far capire al controllore che avrei potuto comprare nella biglietteria alle sue spalle il biglietto, con i soldi che avevo ancora in mano nella speranza di trovarlo lungo il percorso. Cara compagnia CSTP - scrive, quindi, la giovane - è vero, oggi ho sbagliato io ma non perché non ero dotata di biglietto, ma perché avrei dovuto chiamare i carabinieri invece di fornire i documenti per mettere fine alla situazione imbarazzante, e spiegare loro come fai viaggiare i tuoi passeggeri. Oggi mi becco 41,10 euro di multa, che molto probabilmente alla fine di tutto questo racconto dovrò comunque pagare, però se fossi seduta sulle poltrone di coloro che gestiscono la compagnia di trasporto, una mano per la coscienza me la passerei. E miei cari coetanei - conclude Susanna - alcuni di voi multati e dotati di biglietto non obliterato a causa dell'impossibilità di raggiungere la macchinetta apposita, vorrei farvi sapere che spesso quella che passa alla storia come la cattiva volontà di uno solo, accompagnata ad altre dieci, cento, mille voci probabilmente non ci consentirebbe di cambiare il sistema sbagliato con cui abbiamo a che fare, ma quanto meno ci restituirebbe la dignità di poter difendere i nostri diritti!".

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