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Cronaca Serre

Macchia Soprana, la rabbia di Cirielli

Il presidente della provincia, così come già il sindaco di Serre, si oppone alla riapertura del sito nel territorio comunale di Serre: "Il governo dichiari lo stato di emergenza"

Anche il presidente della provincia e parlamentare del Pdl Edmondo Cirielli si oppone ad una ipotetica riapertura della discarica di Macchia Soprana, così come già fatto dal sindaco di Serre Palmiro Cornetta: "Sono contrario all'apertura del sito di Macchia Soprana - ha detto Cirielli - perché lo stesso Ministero dell'Ambiente, dopo controlli effettuati su nostra richiesta, ha segnalato gravi difformità ambientali. Non mi risulta che vi siano stati interventi per risolverle". Come riferito anche dal sindaco di Serre, quindi, la discarica "non è a norma".

Il presidente della provincia è furioso per la situazione che sta coinvolgendo la provincia di Salerno, tra le più virtuose in Italia nel settore dei rifiuti: "La provincia di Salerno non darà mai più l'assenso ad accettare un solo sacchetto proveniente da Napoli. Negli ultimi 20 anni abbiamo consumato tre discariche, Parapoti, Basso dell'Olmo e la stessa Macchia Soprana, con i rifiuti per la mancanza della raccolta differenziata a Napoli". Il bersaglio del deputato Pdl è la città di Napoli.

Cirielli prosegue: "Oggi la provincia di Salerno, dopo la sentenza del Tar Lazio che inibisce il trasporto dei rifiuti lavorati fuori regione, oltre che per aver sprecato le nostre discariche per Napoli - aggiunge Cirielli - vive anch'essa una grave emergenza rifiuti". Edmondo Cirielli non nasconde la sua rabbia e il suo disappunto nei confronti del governo nazionale: "Questa è una vergogna perché la nostra è una provincia virtuosa, quarta in Italia per raccolta differenziata, è una provincia responsabile perché ha aperto ben tre discariche e da sola ha avviato la realizzazione del termovalorizzatore ed è stata sempre solidale.

Da dieci giorni il governo ci ha abbandonato per i ricatti della Lega e dobbiamo ringraziare solo il presidente della regione, Stefano Caldoro, l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Romano e i presidenti delle province di Avellino e Benevento che ci sono stati vicini. Piuttosto - conclude - il governo dichiarasse lo stato d'emergenza ed emanasse un decreto legge per far riprendere il flusso dei rifiuti lavorati fuori regione, cosi come è stato sempre possibile per decenni prima della sentenza del Tar Lazio".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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