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Cronaca

Fonderie Pisano, la proprietà è pronta al ricorso per il dissequestro

Mario Pisano conferma la strada della delocalizzazione: "E' con grande orgoglio che continueremo a perseguire la strada migliore per trovare le soluzioni più idonee per arrivare al traguardo più ambito: un nuovo stabilimento tra i più moderni al mondo"

Dopo il rigetto del decreto riguardante l’istanza di dissequestro delle Fonderie Pisano da parte del giudice per le indagini preliminari del tribunale di Salerno l’azienda proporrà ricorso nelle sedi giudiziarie che riterrà più opportune  e dettaglierà un articolato piano industriale  con l’obiettivo di evidenziare “la congruenza della richiesta di riavvio anche parziale del ciclo produttivo rispetto all’esigenza di preservare il patrimonio di commesse alla base di ogni successivo passaggio delocalizzativo e del mantenimento dei livelli occupazionali”. Lo fa sapere, in una nota ufficiale, il presidente della società Mario Pisano, che ci tiene a precisare: “Nello stesso decreto si fa riferimento agli esiti dei controlli svolti dall’Arpac nel mese di agosto che attestano il superamento delle criticità riscontrate, confermando il rispetto dei limiti tabellari dei parametri relativi agli scarichi e delle concentrazioni delle emissioni in atmosfera”.

Poi conferma che, nonostante tutto, “non viene meno alcuna volontà di continuare l’attività aziendale che contraddistingue da più generazioni l’impegno della famiglia Pisano nel settore metalmeccanico: non può e non deve finire in questo modo una gloriosa storia industriale che ha conferito nel corso di decenni valore aggiunto e posti di lavoro al territorio salernitano. E’ con grande orgoglio che continueremo, nel pieno rispetto dei provvedimenti della Magistratura e con il consueto spirito collaborativo,  a perseguire la strada migliore per trovare le soluzioni più idonee per arrivare al traguardo più ambito: un nuovo stabilimento tra i più moderni al mondo” conclude Pisano.

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