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Cronaca

Truffatori, spacciatori, ladri e "protettori": scattano 14 divieti di ritorno nel salernitano

In particolare, destinatario di avviso orale, anche un cinquantottenne denunciato dai carabinieri perché a Paestum conduttore senza contratto di un appartamento in cui si prostituivano due persone

Sono scattati dodici avvisi orali e due divieti di ritorno nei confronti di soggetti pericolosi per la sicurezza pubblica. Lo ha disposto il Questore Maurizio Ficarra: in particolare, sono stati emessi dodici provvedimenti di avviso orale nei confronti di  alcune persone residenti del salernitano dedite a reati contro il patrimonio, come, ad esempio, furti, truffe, ricettazione e rapine, ma anche reati contro la persona, quali lesioni personali, rissa, sfruttamento della prostituzione, e reati in materia di droga.  Tra i dodici “avvisati” orali ci sono anche due giovani, uno dei quali appena diciottenne, che, recentemente, avevano rubato l'auto aziendale dell’Asl di Salerno SA/2,  e, scoperti  dagli Agenti della Polizia di Stato, avevano tentato la fuga per il centro di Salerno, per poi essere raggiunti ed arrestati dagli agenti della Sezione Volanti.

Le denunce

Inoltre, destinatario di avviso orale anche un cinquantottenne denunciato dai carabinieri perché a Paestum conduttore senza contratto di un appartamento in cui si prostituivano due persone. Analogo provvedimento di avviso orale è stato emesso anche ad un quarantunenne, denunciato dai militari per aver trasformato a Giungano un locale, attiguo alla sua abitazione, in serra per la coltivazione di decine di piante di canapa indiana.

I provvedimenti

Ancora, sono stati emessi due provvedimenti di divieto di ritorno, con cui il Questore, autorità provinciale di pubblica sicurezza, ha bloccato persone dimostratesi pericolose per la sicurezza e la legalità di quel territorio comunale. Uno dei due divieti di ritorno adottati ha vietato ad un ventitreenne di Ottaviano di ritornare a Sarno, dove il giovane ha tentato di estorcere denaro a persone del luogo, vantandosi di appartenere ad un clan camorristico napoletano.  Un altro divieto di ritorno  è stato inflitto nei confronti di  un trentatreenne di Melito  a cui è stato vietato di ritornare a Campagna, poiché, con abilità dialettiche e manuali consistenti nel raggiro comunemente conosciuto come la “truffa del resto”, è riuscito a confondere il cassiere di un’area di servizio e rifornimento  del luogo, appropriandosi di novanta euro in occasione di un acquisto fittizio, pagato dal truffatore con una banconota da cento euro.

          

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