Terra dei fuochi, l'allarme di don Patriciello: "Luce sulla Piana del Sele"
Dibattito a Salerno con il parroco di Caivano che avverte: "Non pensiate che la storia dei rifiuti finisca a Caivano». De Luca: «Diffidenti sull'operato del governo"
"Non pensate che la terra dei fuochi finisca a Caivano. Mi auguro che la zona del Sele non sia stata intaccata, anche se i Casalesi sono arrivati anche a Battipaglia ''. Lo ha detto don Maurizio Patriciello nel corso del convegno "Noi, reti di legalità contro il biocidio", nel Salone dei Marmi del Comune di Salerno. ''Ci devono dire - rimarca Don Maurizio, parroco di Caivano - quali sono i terreni inquinati e quali sono quelli sani. Bisogna dare speranza alle persone e fiato all'agricoltura. La camorra ha fatto il suo mestiere, il camorrista non vuole bene a nessuno, neanche a se stesso e ai suoi figli. Le colonne di fumo nero ci hanno rubato la vita, la salute, la serenità". Poi spiega: "Io pensavo, ingenuamente, che come vedevo io i roghi, li vedeva anche il sindaco e le forze dell'ordine, invece non era così''.
All'incontro è intervenuto anche il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: "'La priorità deve essere definire una mappa vera, seria delle zone inquinate. Aspettiamo cosa decide il Governo martedì, ma siamo diffidenti. Dobbiamo avere la mappa e la bonifica, nonché un programma avanzato per definire la tracciabilità di tutti i prodotti ortofrutticoli. Oggi la Campania è l'unica regione italiana in cui cinque soggetti istituzionali intervengono nella gestione dello smaltimento dei rifiuti, con costi esorbitanti per le famiglie. Si tratta di una cosa demenziale e criminale. La soluzione è affidare ai comuni, singoli e associati, la gestione dei rifiuti. Il 72% della raccolta differenziata a Salerno rappresenta un miracolo in Campania e nel Sud''.
Gli fa eco don Aniello Manganiello dell'associazione "Ultimi per la legalità": ''Non posso fermare il cuore del mio territorio, quello agro-nolano. La mia terra è stata devastata anche dal silenzio delle istituzione e di parti delle forze dell'ordine che hanno permesso e tollerato che in quella terra venissero interrati rifiuti tossici provenienti da Germania, Inghilterra e Nord-Est''. L'incontro è stato introdotto dal consigliere comunale Anna Ferrazzano, la quale ha definito ''don Aniello Manganiello, parroco di frontiera e fondatore dell'associazione Ultimi per la legalità e don Maurizio Patriciello, esempi forti e reali di chiesa di frontiera, viva e attiva che con la loro opera costituiscono una delle più fattive e importanti agenzie di impegno sociale, insieme alla fitta rete di volontariato che pure si impegna in ambito ambientale''.